Salvatore, storico caldarrostaio reggino a Milano: la sua storia al Corriere
Salvatore Cassala è originario di Reggio Calabria. È arrivato a Milano alla fine degli anni 50. Una volta ottenuto il posto in piazza Castello, non l’ha più abbandonato
08 Ottobre 2023 - 08:31 | di Redazione

Il corriere.it racconta la storia di Salvatore, originario di Reggio Calabria che da 50 anni lavora a Milano, in pieno centro.
“Piazza Castello, ore 16. È una bella giornata d’inizio ottobre e nell’aria c’è odore di caldarroste. Fin qui nulla di strano, eppure si percepisce una nota stonata: per le vie della città i turisti indossano ancora i calzoncini corti e, invece dei classici coni con le castagne roventi, passeggiano con in mano i bicchieri di granita. Il termometro infatti segna quasi 30 gradi come in piena estate eppure Salvatore Cassala è ancora qui a vendere caldarroste, con la sua postazione che si trova poco prima dell’entrata del Castello Sforzesco. Anche se adesso a gestire l’attività è arrivato il figlio, a volte lo si può ancora vedere qui a girare le castagne, come ha fatto per più di 50 anni”.
Un paradosso climatico che il Corriere.it descrive e racconta in una immagine.
“Lui in maglietta che, ai più temerari e curiosi, vende comunque qualche cono di caldarroste fumanti ma un cartello sulla destra mostra ancora i tipi di granite disponibili e nella vetrina del suo furgoncino si possono ammirare i colori dei vari gusti di gelato”.
«Fino a dieci anni fa con l’inizio di settembre arrivava il primo temporale e potevamo dire addio all’estate — racconta Salvatore — oggi invece sono pochi quelli che con questo caldo decidono di comprare le castagne. La nostra attività storica si è spostata di almeno un mese sul calendario. Prima portavamo i coni di castagne anche fuori dalle scuole quando suonavano le prime campanelle dell’anno, se lo facessi adesso mi guarderebbero come un pazzo».
Salvatore ha 79 anni, è originario di Reggio Calabria ed è arrivato a Milano alla fine degli anni 50. Una volta ottenuto il posto in piazza Castello non l’ha più abbandonato, ogni giorno faceva avanti e indietro con il furgoncino da via Canonica:
«Anche in autunno a volte vendevo le caldarroste con intorno a me la neve, oggi sembra impensabile. Quest’anno ho inaugurato la stagione delle castagne il primo ottobre».
«Se fino a qualche anno fa c’erano giornate dove si potevano vendere nei festivi anche cinquanta chili di caldarroste, adesso se ne contano non più di dieci o venti chili». Non c’è poi soltanto il cambiamento climatico ma anche il caro prezzi:
«Negli anni 90 al mercato con 100 mila lire portavi a casa un quintale di castagne, adesso costano 6,7 euro al chilo e questo pesa anche sul consumatore finale, che avrà porzioni più piccole. Dal 15 ottobre arrivano i “marroni” che sono impossibili da trovare a meno di sei euro al chilo, anche se è stagione. Le persone poi spendono meno, sono più attente al portafoglio: ora un cono costa cinque euro e dentro ci possono essere circa 200 grammi di caldarroste».
«Per adesso abbiamo solo diversificato le vendite, forse un giorno si arriverà a offrire soltanto gelati e cocco fresco tutto l’anno».
