Istituto De Blasi, migliaia di reggini scrivono al Premier Conte. "Rivendichiamo i nostri diritti"

I reggini non rimangono fermi a guardare i loro diritti scivolare verso l'abisso e in migliaia scrivono al Premier Conte in favore dell'Istituto De Blasi

Se interpellare il commissario per la sanità in Calabria non è bastato, i reggini decidono di puntare più in alto per cercare di destare l’attenzione del Governo su una situazione che non può rimanere invariata.

Entrando all’Istituto De Blasi, questa mattina, è impossibile non notare un banco colmo di lettere da compilare e imbustare, indirizzate al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.

I cittadini rivendicano:

“Il diritto, previsto dalla legge, di usufruire nella propria regione dei livelli essenziali di assistenza accedendo liberamente alle strutture sanitarie e private accreditate con il SSN e segnatamente, avendolo scelto, all’Istituto Clinico De Blasi di Reggio Calabria, per le prerogative di affidabilità, organizzazione e disponibilità senza tempi di attesa per ogni tipo di esame di laboratorio, di diagnostica per immagini, di specialità mediche. 

Chiede che sia rivista la politica dei budget condizionandola ai bisogni dei cittadini e alle potenzialità delle strutture e non ai meri calcoli ragionieristici”.

Migliaia i cittadini che prima o dopo aver effettuato i controlli presso la storica struttura reggina si fermano a compilare la ‘rivendicazione popolare’.

Le vicende degli ultimi mesi hanno infatti mostrato chiaramente il disagio che si vive a Reggio Calabria ed in tutta la regione per quanto riguarda la sanità. Quello dell’Istituto De Blasi è un esempio lampante.

La chiusura, la successiva riapertura ed ora il rischio licenziamento per 36 dipendenti, la situazione si aggrava ogni giorno di più, mentre le richieste da parte del Comune rimangono inascoltate. Non si può però rimanere fermi a vedere l’abisso verso cui sembra scivolare una struttura brillante e riconosciuta da tutti come una clinica funzionante e all’avanguardia.