Sasha Sorgonà: “A Mosorrofa siamo tutti lordazzi… ma perché non c’è acqua”

"ll grave problema che affligge tutta la comunità del quartiere ha origini lontane, ma chiediamo a questa amministrazione di risolverlo", le parole dell'imprenditore reggino


“Nel 2019 a Mosorrofa non è dato sapere se arrivati alla sera si potranno lavare i piatti, fare una doccia o semplicemente sciacquarsi la faccia.

Questa non può e non deve essere una battaglia politica, chi ha le competenze per intervenire lo deve fare nell’immediato”, le parole di Sasha Sorgonà, imprenditore reggino.

“Questo grave problema che affligge tutta la comunità del quartiere ha origini lontane, non bisogna certamente colpevolizzare o attaccare singolarmente questa piuttosto che un’altra amministrazione ma chi ha il compito di intervenire adesso lo deve fare senza più alibi”.

Questo triste fenomeno in questa fase dell’anno è evidenziato anche da tutti gli emigrati che d’estate a Mosorrofa ci tornano per le vacanze e per trovare i parenti. Proprio da loro arrivano tanti messaggi per segnalare il degrado nel quale il quartiere è piombato.

“Alle 22.30 non c’è un filo d’acqua per farsi una doccia, sono anni che scendo ed è sempre la stessa storia” le parole di Carlo Alberto, un giovane veneto di origine reggine.

Già a Febbraio una nutrita delegazione del quartiere aveva manifestato a Palazzo S. Giorgio contro il problema della carenza idrica, facendo notare che la situazione era grave e più complessa rispetto alle soluzioni paventate dall’amministrazione.

Ad essere danneggiati non sono solo i cittadini ma anche le aziende, chi vuole l’acqua devono dotarsi di costosi macchinari per l’approvvigionamento idrico (e spesso non basta neanche questo) ma al contempo pagare le tasse al pieno del prezzo. Siamo fiduciosi e speranzosi nell’immediato intervento risolutivo degli organi preposti”, conclude Sorgonà.

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