Bufera sul ministro dell'Istruzione: 'Stipendi differenziati in base alla regione'. Poi il passo indietro

Di fronte alle numerose polemiche, Valditara ha poi chiarito il proprio pensiero. "Non è mai stato messo in discussione il contratto nazionale"

E’ polemica dopo le parole di Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, sulla scuola. “La scuola pubblica ha bisogno di nuove forme di finanziamento – ha affermato -, anche per coprire gli stipendi dei professori che potrebbero subire una differenziazione regionale. E per trovarle, si potrebbe aprire ai finanziamenti privati”. La proposta ha trovato d’accordo i presidi, ma si sono detti profondamente contrari sia il M5s, “così crea diseguaglianze” , sia i sindacati che parlano di “distruzione della scuola pubblica”.


Dura l’opposzione del Pd. “Affermazioni inaccettabili da parte del ministro Valditara. Mi sembra che facciano il paio con le proposte sull’autonomia di Calderoli. Una destra che vuole dividere il Paese e aumentare le diseguaglianze. Così si rischia la desertificazione di aree in cui bisognerebbe tornare a investire sulla scuola”. Lo ha dichiarato Elly Schlein, deputata del Partito Democratico, alla trasmissione “L’aria che tira” in onda su La7.

“Perché il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non si preoccupa delle migliaia di studenti e studentesse che ogni anno in Italia abbandonano la scuola? Cosa sta facendo su questo? In Italia la dispersione scolastica è il 12,7%, la terza più alta nell’Ue”, si chiede Nicola Zingaretti.

“Perché il ministro non si interroga sulle enormi diseguaglianze che esistono nell’incidenza di questa grande criticità italiana? Più di 1 giovane su 5 che ha genitori che non lavorano o svolgono un lavoro non qualificato in Italia ha abbandonato gli studi, con fortissime differenze territoriali. Si parla tanto di merito, ma la le ragazze e i ragazzi non fuggono dalla scuola perché sfaticati o stupidi. Spessissimo sono costretti a lasciare la scuola e a rinunciare alla più importante possibilità di emanciparsi per le loro condizioni sociali. Siamo noi che chiediamo il rispetto al diritto del merito sancito dall’articolo 34”.


Di fronte alle numerose polemiche, Valditara ha poi chiarito il proprio pensiero. “Non è mai stato messo in discussione il contratto nazionale del mondo della scuola, non ho mai parlato di compensi diversi fra Nord e Sud; ho solo riportato una problematica sollevata da alcune regioni riguardo il differente costo della vita nelle diverse città italiane. Insieme con sindacati e Regioni si ragionerà anche di questo aspetto, per cercare soluzioni adeguate in favore di docenti e personale scolastico”.