Sentenza Corazza, la Reggina gode. Il Catania si arrende alla legge del Granillo

La Reggina al Granillo è un killer spietato, anche il Catania si arrende. Decide il gol di Corazza in avvio, amaranto da soli al secondo posto. Il racconto della gara

Lasciate ogni speranza voi che entrate. La Reggina al Granillo è un killer spietato, anche il Catania si arrende agli amaranto.

Decisivo il gol di Corazza dopo 2 minuti, Reggina più volte vicina al doppio vantaggio (compreso un gol annullato allo stesso Corazza) ma il risultato rimane immutato dopo l’immediato 1a0.

LE SCELTE INIZIALI

Toscano non si fa intimorire dalla forza dell’avversario e sguinzaglia la Reggina ‘versione Granillo’. Bellomo si piazza alle spalle delle punte Reginaldo e Corazza, sugli esterni Garufo e Bresciani con De Rose e Bianchi centrali di metà campo. In difesa è ancora Blondett il sostituto dell’infortunato Bertoncini.

Catania di mister Camplone con il 4-3-3, in attacco Mazzarani e Di Molfetta sugli esterni con Di Piazza riferimento centrale. A centrocampo l’esperienza e qualità di Lodi con l’ex amaranto Rizzo e Welbeck.

FULMINE AMARANTO

Pronti e via, la Reggina fulmina gli etnei. Splendida l’azione amaranto sulla destra: Bianchi per Garufo, l’esterno pesca Corazza in area, il sinistro ravvicinato non lascia scampo a Furlan. Il Granillo esplode, avvio ideale per la formazione di Toscano.

Garufo, autore dell’assist, è costretto a chiedere subito il cambio, Toscano inserisce Rolando. Catania sorpreso dalla partenza amaranto, il primo timido guizzo arriva al minuto 13, debole il destro di Mazzarani.

Come successo con Bari e Ternana, l’importanza della contesa porta in dote intensità, nervosismo e scintille. Lodi e Bellomo tra i più fumantini, l’arbitro fatica non poco a gestire il match.

Reggina vicina al raddoppio al 20′: schema da punizione, Blondett si ritrova a pochi passi da Furlan ma non trova la deviazione vincente. Dieci minuti più tardi gli amaranto trovano il 2a0 (con Corazza, servito da Bianchi) ma il direttore di gara annulla per presunto fuorigioco dell’attaccante.

Lampo degli etnei al 37′, sponda di Di Piazza per Mazzarani, conclusione al volo che Guarna alza sopra la traversa. Un primo tempo che ha visto la Reggina prevalere sul piano della qualità (e del predominio territoriale) si chiude con la deviazione aerea di Di Piazza, larga.

REGGINA SPRECONA

La ripresa si apre con l’ingresso di Rivas al posto di Reginaldo, seguono 20 minuti da ‘Corrida’. Catania subito vicino al pareggio con il neo entrato Curiale, occasione sprecata dopo l’errore di Blondett.

Al minuto 55 rapido contropiede della Reggina, Rivas trova il giusto corridoio per Bellomo, è quasi un rigore in movimento ma la conclusione è debole.

Al 59′ amaranto per due volte vicini al raddoppio nel giro di pochi secondi. Prima Furlan dice no sul destro di Corazza, poi Rivas calcia a botta sicura ma non trova la porta. Una manciata di minuti è il duello tra lo scatenato Corazza e Furlan si ripete, ottima la risposta del portiere etneo.

E’ un film già visto (pochi giorni fa a Terni), Reggina che manca diverse occasioni per raddoppiare tenendo pericolosamente aperta la contesa.

De Francesco prende il posto di Bianchi, il ritmo prevedibilmente cala dopo lo scintillante avvio di ripresa. Toscano pesca da una panchina profondissima: dentro Denis e Gasparetto, fuori Bellomo e Bresciani.

Reggina che abbassa il baricentro e aumenta i centimetri in difesa con la volontà di proteggere un risultato di fondamentale importanza.

Amaranto evidentemente a corto di ossigeno nella parte finale, un Catania privo di idee ci prova soltanto con i cross verso l’area di rigore.

L’energia di Rivas è la chiave per tenere il Catania lontano dalla porta, l’ex Inter ci prova con un destro potente disinnescato da Furlan, occasione che è l’ultima emozione del match.

Tre punti fondamentali quelli ottenuti dalla formazione di Toscano contro una diretta concorrente. Reggina che ha fatto la gara e mancato in diverse circostanze il 2a0 (cinismo che forse è l’unico difetto da correggere al momento), il Granillo è una cassaforte che permette di sognare in grande.

Si chiude in un caldo pomeriggio di fine settembre il ciclo di gare ravvicinate e impegnative per la Reggina. Pareggi esterni ottenuti contro due big come Bari e Ternana (con qualche rimpianto), vittorie al Granillo contro Vibonese e Catania.

Amaranto che escono con un timbro indelebile dal ciclo di fuoco, il secondo posto solitario è soltanto una conseguenza di quanto visto in campo in queste prime 7 giornate di campionato.

Per ottenere la promozione in serie B (che sia diretta o attraverso i play-off) bisognerà fare i conti con la Reggina.