Serie C: le proposte, il no all'Assemblea, l'irritazione della FIGC e l'ultima indiscrezione

Alla compattezza di A e B, si contrappone la netta spaccatura in serie C

E’ vero caos, forse anche inaspettato. In serie C a pochi giorni dal Consiglio Federale il malumore è diffuso, soprattutto dopo la famosa richiesta di una nuova Assemblea non realizzabile. Motivi temporali ne hanno impedito la possibilità di rivedersi prima dell’8 di giugno, perchè regolamento alla mano, dalla richiesta ufficiale devono necessariamente passare sette giorni. Ed avendolo fatto il primo di questo mese, era davvero inopportuno far combaciare l’Assemblea con il Consiglio Federale.

Dal gruppo delle dodici società firmatarie del documento che ne hanno richiesto la convocazione, sette di queste hanno successivamente chiesto alla FIGC di non trattare l’argomento serie C in Consiglio Federale almeno in quella seduta e rimandare il tutto dopo lo svolgimento di una nuova Assemblea.

Richiesta che probabilmente verrà rispedita al mittente. C’è da ricordare che in occasione dell’ultimo Consiglio Direttivo di Lega Pro era presente anche il presidente Gabriele Gravina, il quale ha raccolto l’impossibilità a proseguire la stagione ed in conseguenza di ciò sviluppare la nuova proposta per la disputa di play off e play out, poi meriti sportivi per le prime tre classificate con la promozione diretta e demerito sportivo per le ultime.

Con il trascorrere dei giorni tante situazioni sono improvvisamente cambiate. La ribellione e la voglia di tornare in campo è partita dal gruppo di coda, lo stesso che dopo la prima Assemblea (blocco delle retrocessioni) aveva sostenuto a gran voce la proposta venuta fuori e capeggiata dal presidente Ghirelli, adesso contestatissimo. Questo tipo di atteggiamento potrebbe aver irritato e non poco la FIGC e le ultime indiscrezioni parlano addirittura di una possibile indicazione da parte del Consiglio Federale a riprendere regolarmente la stagione.