Standing ovation per Notre Dame de Paris a Reggio Calabria – FOTO
26 Novembre 2016 - 14:48 | di Redazione
di Anna Biasi – Per chi ancora non avesse acquistato il biglietto è ancora in tempo a farlo. Ci sono altri due spettacoli che potrebbero riempire il vostro cuore di emozioni. Emozioni grandi come tutto il Palacafiore a e anche più. La storia si conosce ed è sempre la stessa ma l’intensa drammaticità colpisce sempre. Dopo 11 anni di repliche Notre dame de Paris approda per l’unica tappa Calabrese, a Reggio Calabria, ed è sempre lo stesso sogno. È l’evento che tantissimi aspettavano e per la prima serata sono stati in 4000 i presenti.
Uno spettacolo targato Ruggero Pegna che ha soddisfatto tutti ed ha riempito il palazzetto, nonostante l’allerta meteo. Solo alcuni, scoraggiati dal maltempo, hanno rinunciato all’evento per la pericolosità di affrontare il viaggio, come alcuni ragazzi di Taurianova. Presenti anche alcune scuole e tantissimi under 14.
Il romanzo di Victor Hugo, così come l’opera popolare scritta da Luc Plamondon e messa in musica da Riccardo Cocciante, ha il finale tragico completamente diverso dal classico Disneyano che termina invece con il lieto fine adatto più ai bimbi, in cui Esmeralda si mette con Febo, Quasimodo è il loro migliore amico, diventa eroe cittadino e vissero tutti felici e contenti. L’opera musicale creata per il puro piacere di scrivere musica, invece, ha un finale da pelle d’oca con le anime sospese in aria che rendono tutto spettacolare.
Il Cast d’eccezione ha sette protagonisti: Giò Di Tonno (Quasimodo), Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso) e oltre 30 ballerini, acrobati e breakers. Protagonista indiscussa è invece Esmeralda che nonostante l’assenza di Lola Ponce è stata interpretata magistralmente da Alessandra Ferrari. La sua voce assomiglia molto a Lola soprattutto nel timbro vocale ed è anche molto preparata tecnicamente.
Gli zingari alla corte dei miracoli saltano a più non posso, con acrobazie pericolose, sbucano fuori i muri e roteano in aria. L’unico ad avere l’imbracatura è il coscienzioso Jo Di Tonno.
L’impronta musicale di Cocciante in tutto il musical è un tratto evidente: quel suono drammatico e le voci calde fanno battere i cuori all’unisono. Gli effetti ombra colpiscono lo spettatore e lo fanno sognare mentre Clopin il protettore della bella Esmeralda e Febo, il capitano delle guardie è intento a scacciare il gruppo di zingari. Tutti cantano il loro amore per Esmeralda: Frollo, Febo e il Gobbo. Accusata del tentato omicidio di Febo viene condannata a morte.
Ma la triste storia è che Esmeralda e Febo non si metteranno mai insieme. Febo vuole soltanto il suo corpo ma è fidanzato con Fiordaliso, una giovane e ricca nobile e mentre Esmeralda s’illude che Febo vada a salvarla, è invece ritornato da Fiordaliso a supplicare perdono accusando di stregoneria la gitana Esmeralda. Durante la riconciliazione tra i due i toni sono forti e cinici, e la donna tradita (Fiordaliso) canta di perdonarlo solo quando vedrà giustiziata Esmeralda. E così le luci si accendono e si spengono sulla gabbia di Esmeralda in preda ai pianti e alla disperazione.
Frollo, accecato sempre di più dal suo amore che prova per lei, entra nella cella e cerca di baciarla; Quasimodo libera Esmeralda, la quale scappa e si nasconde nella Cattedrale.
Ed è proprio qui che si presenta il tragico destino: pur essendogli riconoscente, in quanto le ha salvato la vita, Esmeralda non amerà mai il deforme Quasimodo ma continuerà ad amare Febo. E così il gobbo le canta “Esmeralda, anche negli occhi chiusi, tu lasci acceso il tuo sole”. La zingara, alla fine, viene impiccata; devastato dal dolore, Quasimodo si adagia sul corpo dell’amata dove si lascerà morire al suo fianco.
Standing ovation a fine spettacolo mentre il pubblico si emoziona insieme al cast. “E questo è il tempo delle cattedrali, la pietra si fa statua, musica e poesia”…e la platea risponde in coro “E tutto sale su verso le stelle, su mura e vetrate, la scrittura è architettura”. E poi solo un “grazie Calabria!” a gran voce. E questo è il giorno che verrà, oggi è il giorno che verrà.
Stupendo è dire poco. Andate a vederlo. Vi regalerà una botta al cuore.
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