Tè Culturali: Presentazione dell’opera omnia di Giuseppe Morabito “I Versi chi scrivia cu tantu amuri”


Un appuntamento all’insegna della poesia dialettale reggina. Il quinto incontro dei Tè culturali, organizzati dal Circolo Posidonia e dall’associazione Valgallico, è stato un  omaggio al lavoro del poeta reggino, Giuseppe Morabito.La presentazione dell’opera omnia, “I versi chi scrivia cu tantu amuri”, a cura di Arturo Cafarelli ed edita da Città del Sole è stata un viaggio tra satira, lirica e ripiegamento intimistico di un autore che ha ben interpretato il nostro tempo nella sua rapida trasformazione, con un linguaggio arricchito che recupera i termini della nostra tradizione per adattarli alla contemporaneità. Come ricorda lo stesso Cafarelli, “la realizzazione dell’opera è stata un’operazione di salvataggio del patrimonio letterario lasciatoci da Morabito”.Nato a Reggio Calabria nel 1928, Morabito si è dedicato alla poesia riscuotendo unanimi consensi di critica e di pubblico. Nel corso della propria attività ha pubblicato cinque volumi di poesie in dialetto: E cuntamula ru peri (1982), L’undata (1986), ‘A vita (1988), Comu ‘na fogghia (1990), Favole (1992), ha inoltre al suo attivo numerosi inediti, oltre a due commedie pubblicate “Ntrugghi e bampugghi”  e ” ’A vuci ra cuscenza”.La serata è stata introdotta dalla professoressa Teresa Catalano, che ha tratteggiato il profilo intellettuale, il tratto stilistico, il legame particolare con la madre, la satira di costume e politica, ed ancora il rapporto di amore con la propria città individuandone il fascino naturale e le avversità storiche. Come ricordato dalla stessa Catalano, “Un autore sempre impegnato e operante in un progetto poetico di riscatto e di crescita civile”. All’incontro ha preso parte anche l’ARS – Artisti reggini sanità – che ha curato la drammatizzazione dell’opera. Marina Amedeo, Mario Gallucci e Pasquale Borruto hanno interpretato alcune delle poesie più importanti di Morabito, facendo conoscere al numeroso pubblico presente la grandezza e la profondità di un autore mai banale e sempre attuale considerato, insieme a  Nicola Giunta, tra i più importanti poeti dialettali reggini.  Conclusione di serata con la gustosa e attesissima crespellata.