Reggio, Davide torna a casa dopo 2 tentativi di suicidio in carcere – VIDEO

Salvato da una guardia che lo ha tirato giù dalle grate a cui si era appeso, Davide torna a casa grazie anche all'appello della mamma e della sorella

Serena Nina Divino

Ha per fortuna un lieto fine la storia raccontata su facebook da Serena Nina Divino. Lieto fine che significa ritorno a casa per Davide. Che dopo due tentativi di suicidio si è chiuso alle spalle i cancelli della Casa circondariale “G. Panzera” di Reggio Calabria.

L’appello della sorella

Proprio venerdì – scrive sui social la sorella Serena “per la seconda volta un essere umano, non mio fratello, ma un semplice essere umano ha lanciato l’ultimo disperato grido di aiuto alle istituzioni, dopo aver perso oltre 20 kg, varie malattie di cui una rara, essere stato costretto ad iniziare una terapia con antidepressivi, ansiolitici ed altri farmaci che lo hanno ridotto ad una larva umana, ha deciso di togliersi la vita poiché senza speranza.

Se mio fratello non è riuscito nel suo disperato tentativo è grazie al passaggio fortuito di una guardia che lo ha tirato giù dalle grate a cui si era appeso, a lui va tutta la mia riconoscenza e gratitudine, grazie alla sua umanità, virtù troppo spesso dimenticata, oggi mi appello con tutte le mie forze affinché quello che è già successo in passato e che ancora oggi continua a succedere smetta di accadere, soprattutto nel silenzio generale.

Mi auguro che tutti i funzionari e personale della casa circondariale Panzera di Reggio Calabria facciano tesoro di quanto accaduto e che inizino davvero a salvaguardare la vita dei detenuti. Ringrazio il Capo Procuratore di Reggio Calabria Dott. Bombardieri per averci ricevuto ieri, immediatamente, avendo capito l’urgenza e drammaticità dei fatti”.

La denuncia ai Carabienieri

L’appello disperato di Serena, resasi conto ormai abbondantemente del fatto che il carcere per il fratello non era soltanto una limitazione della libertà, ma un male più profondo che se lo stava portando via, fa il paio con la denuncia che la madre, Marisa Baggetta, ha inteso presentare all’Arma dei Carabinieri nei confronti del direttore sanitario della Casa circondariale, Filippo Rodà.

A darle manforte in questa delicata storia sono stati gli avvocati difensori di Davide: Amira Cannizzaro e Giuseppe Musolino.

La vicenda è stata resa pubblica anche attraverso un video sui social in cui compaiono la signora Baggetta e l’avvocato Canizzaro che ricordano alcune tappe fondamentali della vicenda carceraria di Davide che come detto ha tentato il suicidio per ben due volte. La prima tagliandosi le vene, la seconda provando ad impiccarsi con un asciugamano bagnato fissato alle sbarre della propria cella. La cosa che l’avvocato sottolinea è che della vicenda occorsa nella mattinata di ieri la direzione della non aveva provveduto ad avvisare né la famiglia, né il legale, né il magistrato di riferimento. Insomma nessuno aveva avvisato la Procura. Racconta la Canizzaro:

“Il dottore Bombardieri (Procuratore di Reggio, ndr) l’ho avvisato io nel pomeriggio. Ieri avevo deciso con l’avvocato Musolino di andare a colloquio con Davide. Non lo abbiamo trovato in buone condizioni e non mi voleva dire cosa aveva. Abbiamo notato i segni sul collo e solo dopo ci ha raccontato quanto accaduto. Quindi io ho avvisato la famiglia, e sono stata pure rimproverata quando sono tornata in carcere. Quindi non capisco se questa storia doveva rimanere nascosta. Ora io spero che la giustizia faccia il suo corso.

La mamma di Davide ha ritenuto di dover sporgere denuncia nei confronti del dott. Rodà che ha interrotto la sorveglianza h24 che era stata disposta per Davide, dopo che il mio consulente di parte, lo psichiatra dott. Polito, e la psicologa Larosa, avevano fatto una relazione di parte dichiarando l’incompatibilità del regime carcerario. Quindi dopo la relazione la sorveglianza è stata interrotta, e siamo arrivati al secondo tragico episodio. Per fortuna è andato tutto bene, perché è stato salvato in maniera fortuita da un poliziotto che passava dalla cella, ma mi auguro che queste cose non succedano più. Lo dico nell’interesse di tutti i detenuti”.

Vicenda conclusa

Come detto la vicenda si è chiusa con un lieto fine, se così si può dire. Intanto per il caso che ha voluto il passaggio della guardia dalla cella di Davide, scongiurando così l’ennesima vittima del sistema carcerario, e poi per il fatto che a Davide siano stati concessi gli arresti domiciliari. Notizia comunicata dallo stesso avvocato Cannizzaro sui suoi social:

“Giustizia è fatta, Davide Divino a casa. Grazie a Dio”.

[custom_video numerazione=”1″ /]

logo community