"Tesoro Calabria" di Carlo Tansi diventa Movimento, e da Cosenza a Reggio… volano gli stracci

Lo strappo a Reggio con l’ex candidato Filippo Surace che non le manda a dire: “Cetto Tansi, sei solo un egocentrico”

Neanche il tempo di mettere radici e trasformarsi in Movimento, che in Tesoro Calabria non si parla più la stessa lingua. La creatura di Carlo Tansi, che ha ottenuto circa 60 mila voti alle scorse regionali, si è trasformata in una fucina di polemiche (tutte interne) e se vogliamo di pettegolezzi. “Lo tsunami arancione di Tesoro Calabria è diventato inarrestabile e – scriveva qualche giorno fa proprio Tansi – continueremo ad alimentarlo con energia sempre maggiore”. In effetti lo scorso 9 febbraio, in quel di Lamezia si sono poste le basi, giuridiche e programmatiche del nascituro Movimento che vuole incidere di più sul territorio calabrese. Ma mentre l’ex candidato alla presidenza Carlo Tansi è impegnato a criticare una legge elettorale definita “assurda e una offesa alla democrazia” per una soglia di sbarramento che rende la vita difficilissima ai Movimenti civici come Tesoro Calabria, all’interno del movimento volano gli stracci.

“Prevenire è meglio che curare”

Sulla pagina facebook del Movimento, Carlo Tansi non usa giri di parole, scagliandosi contro alcuni di quelli che lo hanno affiancato nella corsa per la conquista della Regione. “Le recenti elezioni regionali – si legge – mi hanno dato l’opportunità di individuare tra i candidati alcuni soggetti (meno di tre per fortuna) che – anziché remare a favore del cambiamento indicato ed auspicato dalle liste che mi pregio di aver rappresentato – hanno pensato esclusivamente al loro tornaconto elettorale personale. Per giustificare i loro insuccessi elettorali queste persone sono uscite allo scoperto, denigrando la mia persona e altre persone del movimento Tesoro Calabria. Considero queste persone delle mele marce da allontanare dal movimento prima che possano fare danni irreparabili. Prevenire – conclude retoricamente Tansi – è meglio che curare. No?”

 Lo scontro a Reggio

È nato tutto dalla presenza e dal conseguente intervento di uno dei candidati di Tesoro Calabria alla riunione indetta lo scorso venerdì da Angela Marcianò, impegnata a capire, a fronte di una disponibilità ormai acclarata a candidarsi a sindaco, se oltre la volontà c’è anche il conforto dei numeri.

In quella occasione l’architetto Filippo Surace, nel corso del suo intervento, aveva assicurato che l’appoggio della lista Tesoro Calabria alla Marcianò. Neanche 24 ore dopo fu lo stesso Tansi ad intervenire sulla propria pagina facebook e, seppur non scartando l’ipotesi futura, smentì a chiare lettere il suo ormai ex candidato, sostenendo l’inesistenza di accordi pregressi con qualsivoglia candidato a sindaco. In un tale contesto, lo stesso geologo annunciò la presenza di Tesoro Calabria alle comunali di maggio e la sua candidatura quale capolista.

Filippo Surace però non ci sta. Ai suoi elettori e lettori mostra degli screenshot in cui annuncia al gruppo di Tesoro Calabria il proprio disimpegno, a seguito della smentita di Tansi, ma assicurando il proprio personale appoggio ad Angela Marcianò “persona onesta – commenta – tanto quanto noi”. Ma è in un altro post che a lettere cubitali Filippo Surace esprime il suo pensiero di dissenso dalla linea di Tansi:

“Carlo Tansi – esordisce l’architetto – lo chiamerei Cetto Tansi. ‘Io…Io…Io…’ Quante volte io… io sono scienziato, io decido che tu non farai una compagnia aerea, io decido che dovete versare soldi per me; io dovevo dirlo ad Angela Marcianò; io ho deciso che farò il capolista alle comunali di Reggio calabria; io parlo delle persone assenti e dico cazzate, tanto non ho replica… Sei solo un egocentrico – rincara la dose Surace – che si attorciglierà su se stesso. Un frustrato della politica”.

Surace continuando si dice rammaricato di non aver ascoltato alcuni amici che lo avevano messo in guardia e conclude:

“L’ho scoperto tardi, dopo che mi hai fregato anche soldi e tempo. Lo scopo era che andavi anche tu a prendere un mega stipendio alla Regione e ci sei rimasto male, quindi non hai più risposto al telefono perché ‘io faccio quello che voglio’ e ‘nto c…u a chi non mi segue”.

Insomma, non si sono lasciati proprio bene.