Tra le Province in udienza da Papa Francesco c’è anche la Calabria

Anche la provincia calabrese in udienza da Papa Francesco


“Le Province sono un elemento di raccordo e di stimolo per una più incisiva azione a favore dei bisogni più avvertiti dalle comunità locali”.

Lo ha detto Papa Francesco che, nella giornata odierna, ha ricevuto in udienza i presidenti delle Province nella sala Clementina in Vaticano. A rappresentare la Provincia di Catanzaro, durante l’incontro organizzato dall’Unione delle Province Italiane (Upi), vi era il vicepresidente Antonio Montuoro, che ha definito “straordinariamente emozionante la vicinanza con il Santo Padre e la stretta di mano ricevuta. Questa giornata speciale – ha commentato – ha dato ancora più valore al lavoro che tutti noi facciamo quotidianamente nel difendere i nostri territori e la gente che rappresentiamo e ci ha regalato ancora più linfa, energia e motivazione per proseguire sulla strada che già stiamo egregiamente percorrendo”.

“È necessario – ha spiegato il Papa – individuare maggiori mezzi da destinare alla cura del territorio e alla manutenzione degli edifici, vedendo in questo non tanto un onere da sopportare, ma piuttosto un’occasione di sviluppo concreta e reale. Per un effettivo miglioramento della qualità della vita, per evitare possibili drammi e per assicurare durature prospettive di sviluppo sostenibile, è necessario considerare l’opera di manutenzione e di messa in sicurezza delle scuole, delle strade e dell’ambiente come una delle questioni centrali alle quali riservare tutta l’attenzione che merita e richiede”.

“Non posso che augurare a tutti voi – ha concluso il Santo Padre rivolgendosi ai rappresentanti degli Enti intermedi – di proseguire con coraggio e determinazione nel vostro lavoro, in modo da fare delle Province un presidio e un centro propulsore di una mentalità che sappia porsi l’obiettivo di uno sviluppo veramente sostenibile, inserendosi in armonia nell’immensa rete di relazioni e di realizzazioni create dalla natura, dalla storia, dal lavoro e dall’ingegno delle generazioni che ci hanno preceduto”.