Tragedia Alessandria - Falcomatà: "Nino non è morto, é stato ucciso"

"Ti domandavi quanto vale la vita di un vigile del fuoco, per noi tantissimo". Il saluto del sindaco Falcomatà al giovane vigile Antonino Candido

“Ciao Nino”.

Inizia così la lettera del sindaco Giuseppe Falcomatà che meno di 24 ore fa perdeva la vita sul lavoro. Nino faceva il vigile del fuoco ad Alessandria e a causa di un’esplosione, adesso, non c’è più.

“È un giorno triste per Reggio, è il giorno in cui piangiamo la morte di un nostro concittadino, di un ragazzo come tanti di questa città.

Nino è stato ucciso, non è semplicemente morto.
È stato ucciso mentre liberava una cascina dalle fiamme, è stato ucciso nell’esercizio del suo dovere di vigile del fuoco, di servitore dello Stato.
È stato ucciso “da una esplosione violenta e determinata” e quindi dall’odio, dalla violenza omicida chissà di chi.

È stato ucciso da un Paese che ti costringe a fare migliaia di chilometri da casa tua per trovare lavoro e farti una famiglia.

Ma Nino è un figlio di questa terra. E questa terra ti resta dentro, la ami incondizionatamente perché ti manca quando sei lontano, ti fa tornare appena puoi. Come faceva lui.

Ecco perché, ed è poca cosa, pochissima, onoriamo la sua memoria con un giorno di lutto cittadino durante le sue esequie”.

Il primo cittadino di Reggio Calabria prosegue:

“Ciao Nin0, “quanto vale la vita di un vigile del fuoco” ti domandavi.

Non lo so, per noi tantissimo e questa è la tua città. Adesso guardala da lassù e insegna agli angeli a fare i tatuaggi e continua a vincere il Fantacalcio anche da lì. Ciao” .