Tridico attacca Libero: “Inventano persino i defunti pur di colpirmi”

"Nel frattempo magari potrebbero scrivere due righe anche sulle inchieste per corruzione che riguardano i loro beniamini", l'affondo di Tridico

pasquale tridico ()

“Anche oggi Libero non si smentisce. Il quotidiano, di proprietà di un parlamentare di destra e finanziato con contributi pubblici — cioè con i soldi di noi cittadini —, pur di attaccarmi arriva a inventarsi persino i… defunti.

Secondo il giornale, tra gli intellettuali e i professori che hanno firmato l’appello in mio sostegno ci sarebbe una persona morta da tempo.

La verità è semplice. Il prof. Federico Butera che ha sottoscritto l’appello è vivo, attivissimo e docente stimato. La persona deceduta era un suo cugino omonimo.

Un errore così grossolano non è frutto del caso. È il segno della fretta e della malafede di chi vorrebbe sminuire un sostegno ampio e prestigioso che invece mi onora profondamente.

Non mi sorprende che Libero non avrà il coraggio di correggere. Lo facciamo noi, con trasparenza. Ci scusiamo col prof. Butera e lo ringraziamo ancora per il suo appoggio.” Così sui social Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria.

“Accusato di un accento sbagliato, ma Libero tace sulla corruzione”

“Ma non basta. Libero mi accusa anche di un fatto gravissimo, un accento sbagliato in un post. Non è una barzelletta, è la misura di quanto siano a corto di argomenti.

Per me è una medaglia. Da una parte c’è un futuro ex presidente della Calabria indagato per corruzione, su cui Libero tace. Dall’altra ci sono io, colpevole soltanto di aver sbagliato un accento.

Ecco la differenza. Loro difendono il potere, noi difendiamo la verità e le persone. A chi prova a screditarci con bufale e malizie, rispondiamo con serietà, con i fatti e con le idee.”

“P.S. Se domani Libero vorrà segnalarmi anche un apostrofo fuori posto, sarò felice di accettare una nuova medaglia. Nel frattempo magari potrebbero scrivere due righe anche sulle inchieste per corruzione che riguardano i loro beniamini”, conclude Tridico.