Tunnel nello Stretto: svolta o fantascienza? Il ministro De Micheli: 'Analisi in corso'

Neanche il tempo di tornare a parlarne che già il ponte sullo Stretto è stato, nuovamente, 'affossato'

Neanche il tempo di tornare a parlarne che già il ponte sullo Stretto è stato, nuovamente, ‘affossato’. A prendere il suo posto, nella discussione nazionale riguardante la creazione di un collegamento fisico tra Reggio Calabria e Messina e, quindi, tra lo Stivale e l’isola della Regione Sicilia, è un tunnel sottomarino.

Nulla ancora di fatto, solo proposte e progetti da presentare a confronto con un’idea ormai ben radicata nell’immaginario degli italiani da circa 20 anni che, a suo tempo, aveva già ricevuto la sua ‘benedizione’. Dopo le parole, di ieri, del Premier Conte sul ponte sullo Stretto, la presidente della Regione Calabria non ha fatto attendere la sua replica nella quale ricorda che il ponte non è fantasia, ma un’opera già in corso.

Se da una parte, i politici locali hanno mostrato il loro totale dissenso all’idea di un’opera sottomarina come la Manica che collega la Francia al Regno Unito, dall’altra il Governo centrale sembra fare orecchie da mercante e procede lungo il percorso tracciato.

L’annuncio del tunnel era già arrivato nei giorni scorsi dal vice ministro dei trasporti, Giancarlo Cancelleri. Una proposta divenuta più concreta in seguito alle affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri ed, in seguito anche della ministra dei Trasporti, Paola De Micheli.

Durante un incontro pubblico a Ceglie Messapica (Brindisi), De Micheli ha spiegato:

“Presenteremo la nostra proposta in sede di Recovery Fund per completare il collegamento tra Messina e Reggio Calabria”.

De Micheli, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, non anticipa quale sarà la soluzione che verrà individuata e portata in Europa, ma rivela:

“Abbiamo avuto una proposta da parte di un gruppo di ingegneri che ci ha sottoposto questa ipotesi del tunnel sottomarino al posto del ponte sullo Stretto di Messina. Stiamo facendo tutte le analisi tecniche del caso perché quella è un’area sismica, un’area vulcanica. Come il presidente Conte sa, abbiamo avviato le analisi, perché noi teniamo in grande considerazione la progettualità spontanea, soprattutto se si tratta di un’opera tanto discussa negli ultimi 20 anni e di cui s’è detto di tutto. Perciò presenteremo la nostra proposta. Intanto, come da progetto di Italia Veloce, finanziamo l’alta velocità in tutta la Sicilia e finanziamo l’alta velocità tra Reggio Calabria e Salerno, che in termini temporali sono attività che noi possiamo sviluppare con molto anticipo”, ha concluso De Micheli.

A questo punto calabresi e siciliani non sanno davvero cosa aspettarsi se non un altro lungo periodo di trattative che chissà se porteranno mai ad una soluzione. Se da una parte il fatto che si parli dello Stretto in Italia è un passo in avanti nella giusta direzione, la possibilità di dover attendere una nuova progettazione significa allontanare, sempre di più, lo sviluppo del Sud.