Terremoto Mediterranea, sequestrati telefonini e pc: perquisizioni per 23 persone

L'inchiesta 'Magnifica' coinvolge altri nomi di spicco. Perquisite le abitazioni e sequestrati i cellulari di 23 persone coinvolte

Tutto è partito dall’esposto di una candidata ricercatrice risultata non vincitrice.

Da quella denuncia sono seguite le indagini della Procura di Reggio Calabria che ha investigato in un lungo arco temporale, dal 2014 al 2020, scoprendo diversi presunti illeciti dentro l’ateneo reggino.

Questa mattina un vero e proprio terremoto si è scatenato all’interno della Mediterranea di Reggio Calabria. L’accusa per professori e dipendenti è quella di aver truccato alcuni concorsi pubblici per l’assegnazione di posti da ricercatore all’interno dell’Università.

Otto i nomi che abbiamo già riportato questa mattina sulle nostre pagine.

Oltre al rettore attuale Marcello Zimbone, c’è un altro nome di spicco, quello del prof. Pasquale Catanoso, già rettore della Mediterranea. Accanto a loro, risultano destinatari dell’applicazione di misura cautelare personale interdittiva altri quattro professori (Adolfo Santini, Massimiliano Ferrara, Ottavio Salvatore Amaro, Antonino Laboccetta) e due dipendenti (Alessandro Taverriti e Rosario Russo).

Dalle carte della Procura però ed in particolare dal decreto di perquisizione locale e personale risultano altri soggetti interessati nell’indagine e destinatarie dell’atto giudiziario.

In particolare sono 23 i soggetti a cui è stato notificato il decreto di perquisizione nell’operazione ‘Magnifica‘. A loro si contestano i reati di associazione per delinquere e delitti contro la pubblica amministrazione: Catanoso Pasquale, Zimbone Santo Marcello Agrippino, Amaro Ottavio, Santini Adolfo, Ferrara Massimiliano, Mazza Laboccetta Antonino, Saladino Giovanni, Taverriti Alessandro, Russo Rosario, Russo Antonello, De Capua Alberto, De Capua Claudio, Fabbio Philipp, Ginex Gaetano, Gulisano Giovanni, Manganaro Francesco, Miliardi Martino, Morabito Francesco Carlo, Sciascia Andrea, Tornatora Rosa Marina, Trimarchi Michele, Tropea Giuseppe e Urso Agostino.

Il sostituto procuratore dott.ssa Sabrina Fornaro contesta la gestione illecita dell’Ateneo reggino. I soggetti coinvolti avrebbero dunque di volta in volta ideato e concordato le modalità attraverso cui piegare le procedure concorsuali al perseguimento dei loro fini individuali.

In ragione della rilevanza investigativa dei dati che potranno essere ricavati dalla copia dei dispositivi cellulari in uso agli indagati, con particolare riguardo alla messaggistica, poichè sussistono particolari ragioni di urgenza con il rischio di cancellazione dei dati il sostituto procuratore ha disposto la perquisizione personale e dell’abitazione, delle autovetture e dei telefoni cellulari in uso agli indagati.

E’ stato sottoposto a sequestro anche il pc di Manganaro Francesco.

Le carte della Procura, ahinoi, sveleranno tanti altri dettagli e scenari desolanti che delineeranno un quadro, a dir poco disarmante.