Uomo nudo per le vie del centro, a Reggio l'assistenza ai malati psichiatrici è un miraggio

Il piano della Regione Calabria prevede a Reggio 5 centri diurni psichiatrici pubblici. Ma la città non ne possiede attivo nemmeno uno

Ha fatto scalpore la notizia dell’uomo senza alcun vestito addosso che ha percorso, nella mattinata di sabato, le vie del centro storico di Reggio Calabria, girovagando prima sul Corso Garibaldi e poi lungo la via marina completamente nudo.

Migliaia i commenti che hanno animato il weekend sui social nella confusione generale di una vox populi disordinata tra pregiudizi e valutazioni affrettate.

Le telecamere di centinaia di cellulari hanno catturato immagini shock. Video e foto hanno invaso poi soprattutto le applicazioni di messaggistica con un rimbalzo virale ed infinito specie su whatsapp. E per due giorni in città non si è parlato d’altro.

Ma cosa c’è davvero dietro quel comportamento che apparentemente e ad un primo sguardo può sembrare offensivo, provocatorio e ribelle?

In realtà la situazione è molto più complessa di quanto può apparire banalmente. Dietro quel corpo nudo vagante c’è molto di più. C’è la sofferenza, il dolore ed il totale smarrimento di un uomo, con disturbi psichiatrici, evidentemente abbandonato o quantomeno non monitorato dalle istituzioni che dovrebbero al contrario interessarsene. C’è un chiaro disagio mentale che doveva e deve essere curato.

L’uomo, di origine rumena, fermato dalle volanti della Polizia di Stato della Questura di Reggio Calabria, seppur con evidenti problemi di salute mentale, non era ricoverato presso alcuna struttura psichiatrica ed è stato accompagnato (senza alcuna costrizione e con il suo consenso) presso il Grande Ospedale Metropolitano. Al momento è tutt’ora ricoverato ed è costantemente assistito dallo staff del dott. Libri, primario del reparto di psichiatria del G.O.M.

Il problema adesso è comprendere cosa succederà dopo il ricovero.

Salute mentale in Calabria, a Reggio nessun centro diurno attivo

L’uomo con disturbi mentali, dovrà essere preso in cura o dalla propria famiglia o da qualche struttura psichiatrica. Peccato però che l’intera provincia di Reggio Calabria (con un bacino di utenza di oltre 455 mila cittadini) non ha attivo nessun centro competente che possa accoglierlo. E i tantissimi ragazzi con disturbi mentali che vivono nel nostro territorio non hanno alcuna assistenza.

Nonostante il piano della Regione Calabria 2021, che prevede nell’attuazione della rete territoriale preveda al capitolo ‘Definizione del fabbisogno’ di ben 5 strutture e centri diurni previsti della riorganizzazione, nessun centro ad oggi è stato attivato nella nostra città.

La più fortunata è Cosenza, con 8 centri, segue Catanzaro con 4 strutture e Crotone con 2 centri. A Vibo Valentia, a fronte di un bacino di utenza di oltre 133 mila abitanti dispongono di un solo centro.

E Reggio Calabria? Alla nostra città, che dopo Cosenza dovrebbe essere l’area maggiormente attenzionata visto il numero di abitanti, il nulla. Sulla carta il documento ne ordina 5. Di fatto però non ne abbiamo nemmeno uno.

Malati psichiatrici a Reggio, l’assistenza ai pazienti è un flop

Ecco cosa c’è dietro la camminata in solitaria e ‘nature’ dell’uomo di sabato mattina.

C’è il disinteresse delle istituzioni sui problemi che ruotano attorno alla malattia mentale in termini di assistenza sociale a pazienti e famiglie.

A Reggio dunque non esiste una struttura a loro dedicata. Eppure i centri diurni rappresentano il primo punto di riferimento per chi soffre di disagio mentale e sono le realtà che coordinano gli interventi legati alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione.

Non ci meravigliamo dunque se assistiamo a comportamenti simili. Dietro ad azioni di questo tipo, spesso, esistono forti disagi e situazioni molto più complesse come la mancanza totale di assistenza sanitaria pubblica.