Vaccini, Figliuolo suona la carica: 'Dobbiamo correre. Idea vaccinare anziani e giovani in parallelo'

"Possiamo decidere di vaccinare in contemporanea agli anziani la fascia 30-59 anni", le parole di Figliuolo

Il commissario straordinario Figliuolo suona la carica sul piano vaccinale. Bisogna correre, senza ulteriori indugi, per contrastare l’emergenza pandemica.

“Dobbiamo uscire da questa situazione, anche ieri 469 morti. Dobbiamo venirne fuori. L’età media delle vittime è 80 anni ma ora sta scendendo a 65. Bisogna fare in fretta. Dobbiamo proteggere i più esposti, se non facessimo di tutto per riuscirci saremmo dei criminali”, queste le parole del commissario in un’intervista al quotidiano La Stampa.

Figliuolo

Potenza di fuoco sul piano vaccinale

“Riusciremo a centrare a maggio l’obiettivo delle 500 mila somministrazioni al giorno.  In questo trimestre l’Europa avrà 50 milioni di dosi in più di Pfizer, che per l’Italia significa quasi 7 milioni. Circa 670 mila conto di averle entro fine mese, altri 2 milioni e 150 mila a maggio e le restanti 4 milioni a giugno.

È un carico -sottolinea Figliuolo- che ci permette di tamponare la situazione e le limitazioni sugli altri vaccini e che ci consentirà di avere 17 milioni di dosi a maggio, una potenza di fuoco superiore alle 500 mila somministrazioni al giorno”.

Interessante la dichiarazione del Commissario Figliuolo riguardo la possibilità di procedere prossimamente con una sorta di vaccinazione in parallelo tra anziani e giovani. La priorità però rimane quella di concludere al più presto la fascia degli over 80.

“Ci sono sei regioni che in due o tre giorni chiuderanno il conto con la prima dose per gli ottantenni, poi dovremo andare rapidi sugli over 70 . Dal 10-15 maggio possiamo partire con le vaccinazioni in azienda. Si andrà in parallelo multiplo, ne parlerò con il premier e con la comunità scientifica.

Possiamo anche decidere di vaccinare in contemporanea la fascia 30-59 anni. Possiamo pensare di farli tutti insieme, ovviamente dando sempre la priorità a chi è più anziano ma anche valutando le mansioni che ciascuno ricopre o la sua esposizione al rischio”.