Caos Astrazeneca: 'raccomandato agli over 60', ma confermate le seconde dosi

Preoccupazione (degli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose) e ritardi nel piano vaccinale. Da sostituire 34 milioni di dosi

Caos Astrazeneca. Con una circolare emanata dal Ministero della Salute, si chiarisce come ‘il vaccino Vaxzevria è approvato a partire dai 18 anni di età, sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da COVID-19 nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni. In virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”.

 

L’Italia dunque si uniforma ai diversi paesi europei che avevano già limitato la fascia d’eta (o addirittura sospeso come deciso da Danimarca e Norvegia) alla quale somministrare il vaccino Astrazeneca.

“La maggior parte dei casi è stata segnalata in soggetti di età inferiore ai 60 anni e prevalentemente nelle donne. Tali eventi sono stati osservati per lo più entro 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino. Al momento non esistono dati sul rischio correlato alla seconda dose in quanto al momento essa è stata somministrata solo ad un numero limitato di soggetti”.

Al 4 aprile, era stato registrato un totale di 222 casi di coaguli del sangue su 34 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca e il Comitato Prac dell’Ema ha esaminato 86 casi (62 di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 di trombosi venosa dell’addome), 18 dei quali mortali.

Da qui la decisione di raccomandare il vaccino alla sola popolazione over 60, rimane però (anche per gli under 60) la seconda dose.

“Sulla base delle attuali stime di incidenza che indicano l’estrema rarità degli eventi sopra descritti, il bilancio beneficio/rischio del vaccino Vaxzevria si conferma complessivamente positivo, in quanto il vaccino è sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al COVID-19″, sottolinea il Ministero della Salute.  

AstraZeneca verrà dunque somministrato alla categoria 60-79 anni: si tratta di circa 13 milioni di persone, due milioni dei quali hanno già avuto la prima dose. Nel nuovo piano vaccinale bisogna sostituire 34 milioni di dosi di Astrazeneca fino a ieri previste per la popolazione under 60, un dato che potrebbe causare importanti ritardi nel cronoprogramma.