'Vaccinare i caregivers': la lettera di una madre ai vertici della sanità

L'Assessore Ruggiero ha inviato una lettera a Longo, Spirlì, Speranza e Arcuri per puntare i riflettori sull'ampliamento della platea vaccini ai caregivers

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata ai vertici della sanità da Silvana Ruggiero. La Ruggero, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bagnara Calabra, scrive ai vertici della sanità calabrese e di governo in qualità di caregiver di due figli gravemente disabili.

“Vaccinare i caregivers dovrebbe essere una priorità”

Solidarietà Mani Bambini

L’assessore alle politiche sociali del comune di Bagnara Calabra scrive ad Arcuri, Speranza, Longo e Spirlì in qualità di caregiver di due figli gravemente disabili. Il termine anglosassone “caregiver“, è entrato ormai stabilmente nell’uso comune. Indica “colui che si prende cura” e si riferisce naturalmente a tutti i familiari che assistono un loro congiunto ammalato e/o disabile.

“Vaccinare i caregivers dovrebbe essere una priorità per la tutela dei più fragili, invece sembra che ancora una volta gli stessi vengono dimenticati anche dal piano vaccinale. Infatti nelle categorie inserite con priorità, non vi è alcun riferimento ai caregivers che si prendono cura h24 dei propri cari con grave disabilità, ma anche di anziani e/o persone affette da patologie importanti. Inserire i caregivers nel programma vaccinale è una questione morale ma anche di dare il giusto valore all’impegno di questa categoria che spesso si fa carico di prendersi cura dei propri cari sostituendosi alle inefficienze della sanità pubblica.

Il testo della lettera

Io sottoscritta Silvana Ruggiero, Assessore al Welfare e Politiche Sociali del Comune di Bagnara Calabra e qui in qualità, soprattutto, di caregiver di due figli affetti da una grave patologia genetica, mi rivolgo alle SS.VV.LL., a nome di tutti i caregivers, per richiamare la Vostra attenzione sulle vaccinazioni anti Covid-19 per i disabili gravi in ADI, ovvero curati a domicilio, e per i caregivers, familiari che si occupano h24 della cura dei propri familiari gravemente ammalati.

L’attenzione che con la presente si intende richiamare è quella di voler valutare di inserire, tra le categorie di persone che giustamente hanno la priorità ad essere vaccinati, anche i soggetti su esposti. Premetto che non è mia intenzione innescare lotte di sorta o corse a spintoni per chi deve essere vaccinato per primo, perché la pandemia nella sua drammatica democraticità ha toccato senza distinzione ogni persona e per poter sconfiggere questo virus che ha limitato le nostre abitudini, libertà e socialità, occorre remare tutti nella stessa direzione, salvaguardando in primis gli operatori sanitari ed i soggetti fragili.

Nel programma governativo delle vaccinazioni sia i disabili gravi sia chi a domicilio si prende cura di loro non vengono inseriti come soggetti fragili o comunque non viene data priorità.

A mio parere il disabile grave assistito al proprio domicilio ha le stesse fragilità di chi si trova ricoverato in strutture, così come i caregivers che assistono i propri familiari dovrebbero essere accomunati a quelle persone che in dette strutture assistono i degenti.

La figura del caregiver (colui che dà le cure), è una persona che si occupa di un familiare anziano, con disabilità o difficoltà. Una figura che, purtroppo, vive quasi sempre nel silenzio considerando che la normativa per il riconoscimento e la tutela del caregiver è ancora poco efficace e insufficiente.

Ma non meno efficace ed efficiente è l’aggravio di accudire un proprio caro non autosufficiente, sostituendosi, nella maggioranza dei casi, alla carenza di servizi infermieristici e di cura alla persona.

Tali categorie, che sono strettamente a contatto con soggetti fragili, non possono permettersi neanche di prendere una semplice influenza, figuriamoci infettarsi del Covid-19. Non solo perché ammalandosi non potrebbero più occuparsi dei propri cari ma, soprattutto, potrebbero contagiarli mettendo a serio rischio la loro sopravvivenza.

Per quanto sopra esposto, si chiede alle SS.VV.LL. di voler inserire nella programmazione regionale dei vaccini anti covid-19 sia i soggetti fragili che vengono curati al proprio domicilio sia i caregivers che se ne prendono cura, stante come sopra esplicitato, entrambe le categorie hanno pieno titolo ad essere considerati quali destinatari prioritari nella somministrazione del vaccino, proprio nel rispetto della ratio del calendario vaccinale che è stato stilato secondo la logica di priorità, urgenza, fragilità ed opportunità.

Ringraziando per l’attenzione, si confida nella vostra ponderata valutazione di quanto esposto.
Cordialmente

Silvana Ruggiero