Venditti e De Gregori, una poesia lungo mezzo secolo che incanta Roccella

Un Teatro al Castello di Roccella più che sold-out accoglie nel modo ideale due autentici mostri sacri della musica

“Un concerto senza riferimenti, diverso da quelli cui siamo abituati. Unico. Come non è mai stato fatto”. Ne sono convinti Antonello Venditti e Francesco De Gregori,  che hanno presentato cosi nei mesi scorsi la loro prima tournee insieme in 50 anni di carriera, da quel 1972 che li vide pubblicare a doppia firma l’album Theorius Campus e dopo alti e bassi nel loro rapporto fatto anche di liti e di riappacificazioni.

“Dopo essersi interrotto, oggi il nostro rapporto si è compiuto. E ci possiamo mandare a quel paese da amici e non per interposta persona. Siamo fratelli, e la fratellanza non può interrompersi mai. Quello che stiamo facendo è una cosa abnorme, ma non dobbiamo dimostrare nulla. A nessuno dopo 50 anni è mai capitato di compiere quello che non aveva compiuto prima. Ma i tempi sono giusti oggi”, hanno affermato i due.

Un Teatro al Castello di Roccella più che sold-out accoglie nel modo ideale due autentici mostri sacri della musica. Inizia alle 21.30, con precisione svizzera, il concerto di Venditti e De Gregori. Unendo il percorso artistico dei due, si arriva ad un secolo di musica e poesia, con innumerevoli perle già destinate all’immortalità.

Il concerto, così come spiegato dai due, è una grande unica canzone. Nessuna pausa, due ore e mezzo di musica con Venditti e De Gregori che si divertono a mescolarsi, alternarsi, concedere il palco all’amico prima di riprenderne centralità.

‘Bomba o non bomba’, brano datato 1975 di Venditti, apre il concerto, seguono ‘Leva calcistica del 68’, ‘Buffalo Bill’ e ‘La storia siamo noi’, con i brividi che già si impossessano del Teatro di Roccella. Venditti ‘risponde’ a De Gregori con ‘Peppino’, in rapida successione arrivano poi ‘Generale’, ‘Sotto il segno dei pesci’ e ‘Che fantastica storia è la vita’, con il pubblico che segue ogni brano lasciandosi trascinare dalla magia dei due poeti.

‘Che bello, c’è tutta Roccella qui. La nostra amicizia va avanti da 50 anni, il nostro pubblico morirà con noi’, afferma ironico Venditti dal palco. Band composta da esperti musicisti, è il sax però ad elevarsi, incorniciando quasi tutti i brani eseguiti sul palco di Roccella.

De Gregori compie un salto all’indietro di 50 anni esatti con ‘Dolce signora che bruci’, poi è il momento di Alice e ‘Santa Lucia’. Riecheggiano note di Dalla, De Gregori chiede e ottiene la standing ovation al pubblico calabrese da dedicare all’illuminato collega scomparso qualche anno fa, sul palco torna Venditti e i due eseguono in coppia ‘Canzone’, brano dello stesso Dalla.

‘Ci vorrebbe un amico’ è la dedica di Venditti a Dalla, si prosegue senza soste con ‘Sara’ e ‘Notte prima degli esami’, esecuzione da applausi per ‘Pablo’ con De Gregori che incanta anche con l’armonica. Si arriva rapidamente alla parte finale del concerto, piovono…successi indimenticabili a Roccella (‘Rimmel’, ‘Giulio Cesare’, ‘Alta mare’) prima della pioggia vera che aggiunge poesia e atmosfera ai titoli di coda.

Richiamati sul palco per i bis nonostante la pioggia battente, Venditti e De Gregori non si risparmiamo: con ‘Buonanotte fiorellino’ e ‘Roma capoccia’ si chiude un concerto per migliaia di privilegiati, coloro che potranno dire un giorno ‘Io c’ero a Roccella, a celebrare il mezzo secolo di sodalizio tra due poeti’. Due che, dopo più di 50 anni sul palco, continuano a incantare come fosse il primo giorno.