Vescovo di Polsi: "Basta collegare questo luogo alla 'ndrangheta"

"Quanto vorrei che Polsi diventasse un simbolo di riscatto morale per la nostra gente. Si deve poter venire qui senza rischiare la vita, serve una nuova strada", le parole di Oliva

“È ingeneroso continuare a collegare questo luogo di culto alla ‘ndrangheta azzerando quanto da anni si sta facendo per recuperare la sua vera identità”.

Il Vescovo di Locri Gerace, Francesco Oliva, durante l’omelia per la festa della Madonna della Montagna tenutasi proprio a Polsi, ha espresso un giudizio chiaro e forte in relazione alle polemiche delle scorse settimane.

“È un luogo sacro – dice ancora il vescovo – che vuole offrire ai tanti pellegrini che lo visitano momenti di silenzio, di preghiera. Un luogo dove è possibile riscoprire il rispetto della natura, il valore della riconciliazione. Quanto vorrei che Polsi diventasse un simbolo di riscatto morale per la nostra gente, che non accetta più di restare fuori dalle agende politiche”.

“Si deve poter venire qui senza rischiare la vita. Una nuova strada, più sicura e percorribile, è il simbolo del riscatto di Polsi.

Siamo sulla buona strada c’è un finanziamento, c’è una volontà politica, ma occorre passare dalle parole ai fatti. Vigiliamo – ha tuonato il presule – perché non accada come talvolta è accaduto che i finanziamenti stanziati, vadano distratti, sperperati, mal spesi, senza giungere alla conclusione dell’opera.

Presteremo la massima attenzione. La realizzazione dell’opera nei tempi giusti significherà la vittoria della buona amministrazione sulle forze disgregatrici, criminali e mafiose”, la conclusione di Oliva.