'Ndrangheta, arrestati gli esponenti della cosca Cordì di Locri

L’esecuzione dell’odierna misura scaturisce dall’unificazione di tre distinte e convergenti attività d’indagine condotte dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri, dalla Stazione Carabinieri e dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Locri che, coordinati dal Procuratore Aggiunto Giuseppe LOMBARDO e dai Sostituti Procuratori Giovanni CALAMITA e Diego CAPECE MINUTOLO, hanno permesso di ricostruire l’attuale operatività di gruppi criminali facenti capo alla storica cosca CORDÌ di Locri, ai cui dirigenti e partecipi vengono contestati, a vario titolo, i reati di:

  • associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.),
  • estorsione (art. 629 c.p.),
  • danneggiamento seguito da incendio (art. 424 c.p.),
  • illecita concorrenza con minaccia o violenza (513-bis c.p.),
  • violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale (art. 75 l. n. 159/2011),
  • detenzione e porto in luogo pubblico di armi (art. 23 co. 1, 3 e 4 l.n. 110/1975), con l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1, avendo agito con metodo mafioso ed al fine di favorire gli interessi della ‘Ndrangheta nella sua articolazione territoriale nota come cosca CORDÌ.