Talenti Reggini, Antonio Porcino: 'Sogno la serie B, ma con la maglia della Reggina'

di Pasquale Romano - 'Lì sulla sinistra'. Non è

di Pasquale Romano – ‘Lì sulla sinistra’. Non è una ‘vita da mediano’, spesa in mezzo al campo, quella di Antonio Porcino. Non è nemmeno una ‘vita’, se si considera la giovane età del giocatore amaranto, classe 1995. La porzione di carriera calcistica sinora vissuta però, è stata tutta trascorsa sulla fascia sinistra, senza mai tentennamenti. Una striscia di rettangolo verde fedele, lo sguardo con il quale Porcino ha sempre visto il calcio non ha mai cambiato prospettiva.

Cresciuto nelle giovanili della Reggina, con la vecchia società guidata da Lillo Foti, Porcino è uno degli innumerevoli ‘figli del S.Agata’, talenti sbocciati sullo stretto e ammirati nel resto d’Italia. Dopo qualche esperienza lontano da casa (Santarcangelo, Taranto e Ischia) la scorsa estate si è aperta la possibilità di vestire nuovamente la maglia amaranto: “A quel punto non ho voluto sapere di eventuali alternative. Desideravo fortemente tornare alla Reggina, dimostrare quanto valgo con la maglia amaranto”, dichiara Porcino nel corso dell’intervista in diretta Facebook pubblicata sulla pagina di Citynow.

Ovviamente numerosi i ricordi che lo legano alla Reggina, da tifoso ancor prima che da calciatore. “La promozione in serie A nel 1999 la prima gioia, come dimenticare poi il gol realizzato da Barreto in un Granillo stracolmo decisivo per la permanenza in massima serie. L’emozione più grande da giocatore? Non ho dubbi -assicura Porcino- il gol segnato al Messina nel derby di andata. A ripensarci adesso, mi vengono di nuovo i brividi”.

I punti di riferimento, sulla corsia mancina, Porcino li ha potuti apprezzare ‘in casa’. “Giovanni Morabito e Antonio Barillà hanno vestito la maglia della Reggina per diversi anni, essendo entrambi reggini ed esterni mancini li ho ammirati in modo particolare. Non dimentico anche Simone Rizzato, ottimo giocatore e splendida persona. Tra i top player mi piace molto l’ex Juventus Evra, anche se adesso gioco più avanti (ride, ndr”.

Da inizio campionato infatti, Porcino non agisce più come terzino o esterno di centrocampo, ma in posizione più avanzata, nel tridente. Inizialmente, il giovane amaranto non era convinto della scelta di Karel Zeman: “La sua decisione mi aveva sorpreso, non sapevo se avrei interpretato bene quel ruolo. Adesso invece mi sento di ringraziarlo per l’intuizione, mi trovo bene da esterno offensivo e penso possa essere questo il mio ruolo anche in futuro. Un giudizio sul tecnico? E’ preparato, meticoloso e sa come parlare con i giocatori. Ha anche un difetto, mi massacra sul piano fisico”, dichiara sorridendo.

Prossimo alle 100 presenze nei campionato professionistici, l’esterno reggino può già trarre un piccolo bilancio professionale: “Grazie al lavoro e al sacrificio sono prossimo a tagliare questo traguardo importante, devo dire grazie a tante persone per la mia crescita, tra tutte scelgo il primo allenatore, mister Posillipo”.

Sul campionato di alti e bassi della squadra allenata dal tecnico boemo, Porcino spiega: “Il pareggio di Caserta all’ultimo minuto è stata una mazzata, il nostro calo successivo però credo sia stato più fisico che psicologico. Da qualche settimana stiamo di nuovo bene e in campo si nota. Le nostre lacune? Non crediamo troppo nelle nostre qualità, siamo una squadra più forte di quello che dice la classifica. In trasferta facciamo fatica perchè ci manca la spinta del Granillo, sin dal prossimo derby con il Cosenza andremo a caccia della prima vittoria esterna”.

Spinta continua sulla corsia mancina, gol, assist e una intesa con i compagni ideale, specie quella con capitan Coralli. Porcino nel corso di questo campionato si è rivelato uno dei talenti più interessanti dell’intero girone C, le sue qualità non potevano che essere apprezzate ai piani superiori. Nelle ultime settimane di mercato, il club amaranto ha resistito ad alcune offerte nei suoi confronti, arrivate dalla Salernitana e non solo: “Non ci ho mai pensato, il mio desiderio è sempre stato quello di rimanere qui, aiutare la Reggina ad ottenere la salvezza. Cosa succederà a fine campionato? Non lo so, vedremo. Il sogno di giocare in serie B c’è, ma voglio farlo con addosso la maglia amaranto”.