Si terrà martedì 19 aprile alle ore 18,00 presso la Sala di San Giorgio al Corso, nel corso di un incontro promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, con l’intervento di Biagio D’Agostino, responsabile Anassilaos, l’omaggio all’attore, regista e sceneggiatore Ugo Tognazzi che , con Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi, è stato uno dei protagonisti indiscussi della commedia all’italiana.
Nato a Cremona il 23 marzo del 1922 Tognazzi coltiva fin da ragazzo la sua grande passione per il teatro.
Durante la II Guerra Mondiale, richiamato in Marina, intrattiene i commilitoni con brevi spettacoli. Nel dopoguerra torna dapprima nella natia Cremona dove svolge un lavoro d’ufficio quale archivista. La passione per il teatro lo spinge comunque a cercare fortuna a Milano, dove si trasferisce. Qui viene scritturato dalla compagnia di Wanda Osiris e, successivamente dalla compagnia di Erika Sandri.
Nel 1954 esordisce al cinema con il film I cadetti di Guascogna di Mario Mattioli.
Viene conosciuto dal grande pubblico grazie alla appena nata televisione italiana nella quale, con Raimondo Vianello, partecipa recita in “Un due tre”, il primo varietà satirico della storia della TV italiana, un programma “cult” che subì al tempo anche censure fino ad essere cancellato dal palinsesto per uno sketch ritenuto offensivo nei confronti dell’allora Presidente della Repubblica Gronchi. Di lì a poco diviene uno degli attori più apprezzati della cosiddetta “commedia all’italiana” grazie a pellicole quali “La Califfa” di Bevilacqua e “La Tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci che gli valse la Palma d’Oro a Cannes come miglior attore protagonista.
E’ stato l’interprete e protagonista di pellicole che hanno segnato la storia del cinema italiano, da “La voglia matta” di Luciano Salce, a “La marcia su Roma” e “I mostri” diretti entrambi da Dino Risi, fino alle trilogie di “Amici miei” (di Mario Monicelli e Nanny Loi) e “Il vizietto”.
Quale regista realizzò cinque film. Esperto di cucina e grande amatore negli ultimi anni della sua vita Tognazzi prova la depressione, quello stesso “male” che aveva colpito l’amico Vittorio Gassman. Muore a Roma il 27 ottobre del 1990.
