Piazza del Popolo e Mercato coperto, l’ex assessore Martino attacca: ‘Tutto fermo da un anno. Buttati via due validi progetti’

Angela Martino amareggiata per lo stallo sul mercato coperto di via Filippini e piazza del Popolo. Critiche anche per l'Hotel Miramare

piazza del popolo

Cosa è stato fatto nell’ultimo anno da parte dell’amministrazione Falcomatà sul mercato coperto di via Filippini e sul mercato di piazza del Popolo? Poco o nulla, secondo l’ex assessore alle Attività produttive Angela Martino, che esprime il proprio disappunto per lo stato di totale stallo dei due progetti di riqualificazione che aveva fortemente voluto e avviato durante il suo mandato.

Sul mercato coperto di via Filippini, Martino sottolinea come, dopo i tre tentativi falliti con bandi a procedura aperta , fosse ormai pronta ad avviare una procedura negoziata con “Mercato Centrale”, realtà leader nel settore a livello nazionale. Una strada legittima e prevista dalla normativa, che avrebbe potuto dare nuova vita a uno dei luoghi simbolo del commercio reggino.

“Quel mio percorso si è concluso – ha dichiarato l’esponente di Sinistra Italiana– e non si è andati avanti esperendo nuovi tentativi. Infatti ad oggi gli unici atti amministrativi di cui la stessa amministrazione parla sono i miei”.

Effettivamente il lavoro dell’ex assessore è documentato e concreto, mentre lascia perplessi è il silenzio dell’attuale amministrazione. Nessuna soluzione nuova, nessuna proposta alternativa è emersa da parte dell’assessore in carica Marisa Lanucara, che nei giorni scorsi attraverso una nota ha affermato che il mercato di Via Filippini non è stato ‘mai trascurato dall’amministrazione’, oltre a ricordare i bandi (andati deserti) e i provvedimenti portati avanti in passato dall’ex assessore Angela Martino.

Il risultato è che oggi il mercato coperto è fermo, in attesa che qualcuno raccolga il testimone e decida di andare avanti e soprattutto in attesa di concrete decisioni da parte del Comune, senza dimenticare sul tema anche la querelle con il Museo del Bergamotto, da tempo all’interno della struttura con un contratto scaduto.

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Ancora più delicata è la questione di piazza del Popolo. A ottobre 2023 la giunta comunale aveva approvato un atto innovativo, pensato per dare un nuovo ordine al commercio ambulante in una delle piazze più iconiche della città.

L’idea di Angela Martino era chiara: trasferire a piazza del Popolo gli operatori del mercato di Tito Minniti, che attualmente paralizza il traffico due volte a settimana nell’omonima via, integrandoli con gli operatori allora regolarmente presenti. Un nucleo di circa 20 ambulanti, riuniti in uno spazio con vocazione storica, sociale e polifunzionale.

La proposta, però, è stata revocata nel marzo 2024, senza che nessun’altra soluzione sia stata messa sul tavolo.

“Si è sospesa l’attività mercatale – spiega Martino – ma mi rifiuto di pensare che quella piazza possa restare un parcheggio. Ogni volta che ci passo provo dolore. Quello spazio ha una sua funzione sociale, e deve esserlo in chiave polifunzionale: di mattina può ospitare il mercato che ha 70 anni di storia, punto di incontro fra il centro cittadino e le sue periferie, di pomeriggio può essere luogo di aggregazione e e, la sera, un’arena per concerti e manifestazioni. Ciò che è oggi è inaccettabile”.

angela martino

L’esponente di Sinistra Italiana lancia un appello: “Prego l’amministrazione di intervenire in tempi rapidi. Questa inversione di tendenza è figlia della difficoltà di agire con i controlli; e per questo avevo pensato di “riempire” gli spazi vacanti di Piazza del Popolo affidandoli ad ambulanti regolari. Si ha il dovere di mettere in campo soluzioni che tutelino i lavoratori e la storia dei luoghi.

Un lavoro lungo e condiviso con le categorie datoriali purtroppo oggi sembra essere andato perso. La città non percepisce alcuna nuova discussione o progettazione in corso sul presente e sul futuro di Piazza del Popolo. Nel frattempo -afferma l’ex assessore- credo si profili una nuova sospensione del mercato di Piazza del Popolo per l’Estate Reggina, dopo che l’attuale scadrà il 30 giugno”.

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Martino critica anche per il silenzio e immobilismo che avvolgono pure l’Hotel Miramare. Durante il suo assessorato, si era proceduto con la riqualificazione della facciata esterna della struttura, mentre per gli interni era stato chiesto dall’amministrazione uno studio alla società Horvath, consegnato dalla stessa nel gennaio 2024, proprio nel momento dell’avvicendamento tra Martino e Lanucara.

Anche in questo caso, a distanza di ormai 15 mesi, nessuna novità o impulso da parte dell’amministrazione Falcomatà. E la Reggio ‘città turistica’ deve fare i conti con una delle strutture più importanti e storiche della città, tristemente chiusa da anni…

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