Reggina, Ballarino tra obiettivi, critiche, ambizioni e: ‘Attendiamo una chiamata…’

"Noi siamo andati avanti con i fatti. Le parole le lasciamo a chi passa il tempo dietro a una tastiera, spesso con falsi nomi"

Ballarino Conferenza Stampa Reggina

Ballarino Conferenza Stampa Reggina


Intervenuto ai microfoni di Esperia Tv, il patron Ballarino ha parlato del mondo Reggina, tra obiettivi, critiche e il grande rammarico. Dichiarazioni riprese da ilcalciocalabrese.it: “L’unico rammarico, in questi due anni, è non aver conquistato la promozione in Serie C. È chiaro che questo ci dispiace. Tuttavia, abbiamo ricostruito una società che non c’era, siamo venuti in possesso del Centro Sportivo “Sant’Agata” e abbiamo puntato su un settore giovanile importante. Quest’anno abbiamo partecipato a diversi campionati giovanili con 12 squadre, molte delle quali hanno vinto il proprio torneo. Ma ciò che più ci rende orgogliosi è il numero di giovani convocati nelle Rappresentative di girone, regionali e nazionali. Con la prima squadra abbiamo lottato fino all’ultima giornata per la promozione, ma non ci siamo riusciti. Nonostante ciò, ci siamo subito prefissati di vincere i playoff e l’obiettivo è stato centrato. Ora siamo in attesa di una chiamata dalla Lega: ci auguriamo che arrivi e che possiamo riconquistare quel posto tra i professionisti che Reggio Calabria merita”.

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Il rapporto con i tifosi

“Quando siamo arrivati nel 2023, sapevamo di affrontare una piazza importante, ma anche delusa. Con fatica abbiamo iniziato a costruire un rapporto con la tifoseria e, in larga misura, ci siamo riusciti. È chiaro che esistono ancora zone d’ombra dove dobbiamo ancora riuscire ad essere amati. Questo sicuramente potrà avvenire col concretizzarsi degli obiettivi che ci siamo prefissati”.

Le critiche

Dopo due anni di lavoro intenso in cui abbiamo portato avanti una società, si è fatto tutto ciò che era necessario: dal marchio al Centro Sportivo “Sant’Agata”, fino alla costruzione della squadra. Noi siamo andati avanti con i fatti. Le parole le lasciamo a chi passa il tempo dietro a una tastiera, spesso con falsi nomi, tentando di creare divisioni. Preferisco chi ti ferma per strada, ti stringe la mano, chiede una foto o semplicemente vuole scambiare due parole. Quelli sono i tifosi veri”.