Strutture psichiatriche, USB e CooLaP: ‘Basta trasferimenti al Nord, ingiustizia intollerabile’

"Alcuni pazienti della provincia di Reggio, fragili e bisognosi di cure continue, stanno per essere trasferiti in strutture al Nord. Una decisione imposta dall’Asp reggina, che resta sorda al dolore delle famiglie" la nota

Usb Coolap Prefettura

Dietro le mura silenziose delle strutture psichiatriche e socio-sanitarie della Calabria si consuma un’ingiustizia intollerabile. Alcuni pazienti della provincia di Reggio Calabria, fragili e bisognosi di cure continue, stanno per essere trasferiti in strutture del Nord Italia. Una decisione imposta dall’Asp reggina, che resta sorda al dolore delle famiglie.

Il paradosso è evidente: nel territorio reggino ci sono posti disponibili, centri pronti ad accogliere i pazienti e a garantire loro assistenza qualificata senza il trauma dello sradicamento. Eppure l’Asp preferisce spostare chi ha bisogno a centinaia di chilometri di distanza.

Questa ennesima ingiustizia è conseguenza della chiusura della cooperativa Rinascita, che gestiva due strutture a Saline. Dopo anni di blocco dei ricoveri e difficoltà mai affrontate dalle istituzioni, la cooperativa non ha avuto la forza di avviare il percorso di accreditamento ed è stata costretta a cessare le attività. È una ferita gravissima che priva lavoratori, utenti e famiglie di un presidio essenziale, frutto di decenni di lavoro e relazioni radicate nel territorio.

La rete psichiatrica calabrese resta fragile

Questa vicenda dimostra che la rete psichiatrica calabrese resta fragile. Il DCA approvato a gennaio ha aperto la strada all’autorizzazione e all’accreditamento delle strutture, ma è arrivato solo grazie alle lotte di operatori e familiari, sostenuti per anni da USB e CooLaP. Quel decreto è la prova che la mobilitazione paga, ma da solo non basta: servono risorse immediate, tempi certi e sostegno concreto a tutte le realtà che hanno resistito nonostante l’abbandono delle istituzioni.

USB e CooLaP chiedono un intervento immediato dell’Asp di Reggio Calabria per fermare i trasferimenti forzati e utilizzare i posti disponibili sul territorio, restituendo dignità e continuità di cura a pazienti e famiglie. Allo stesso tempo denunciano che il vuoto istituzionale creato dalle dimissioni del Presidente Occhiuto – anche dal ruolo di Commissario alla Sanità – rischia di bloccare il percorso di accreditamento, aprendo scenari di ulteriore incertezza.

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Il diritto a restare nella propria terra, accanto ai propri cari, non è un favore ma un principio costituzionale che va difeso con forza. Questa battaglia non si ferma: USB e CooLaP continueranno a mobilitarsi insieme a famiglie, operatori e lavoratori finché il diritto alla salute mentale, qui e non altrove, sarà garantito a tutti e questa rete psichiatrica non resti un annuncio, ma diventi finalmente realtà.

USB Reggio Calabria
Coo.La.P.