Aspromonte, cacciava illegalmente ghiri: deferito all’autorità giudiziaria
Durante un pattugliamento, i militari hanno individuato due canne in legno con trappole a scatto
21 Novembre 2025 - 16:35 | Comunicato Stampa

Nei giorni scorsi, nell’ambito di un servizio mirato alla prevenzione e repressione dei reati contro la fauna selvatica, il Reparto CC P.N. Aspromonte di Reggio Calabria, in collaborazione con il Nucleo CC Parco di Oppido Mamertina, ha individuato e denunciato un soggetto responsabile di bracconaggio ai danni del ghiro (Glis glis), una specie tutelata dalla normativa nazionale e comunitaria, di rilevante valore ecologico. La cattura, detenzione e uccisione di questi animali è punita dalla legge.
L’intervento nel Parco Nazionale d’Aspromonte
L’attività di controllo del territorio è stata svolta all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte, in località “Izzi”, nel comune di Santa Cristina d’Aspromonte, una zona boschiva caratterizzata dalla presenza di lecci, che rappresentano l’habitat ideale per il ghiro. Durante il pattugliamento, i militari hanno individuato due canne in legno con trappole a scatto, probabilmente destinate alla cattura dei ghiri.
L’osservazione e l’identificazione dell’autore
Dopo aver riscontrato questa evidenza, i militari hanno avviato un servizio di osservazione prolungato, utilizzando una fototrappola. L’apparecchio è stato lasciato in funzione per diversi giorni, permettendo l’acquisizione di immagini che hanno condotto all’identificazione del presunto autore del bracconaggio. Dall’analisi dei filmati, è emerso che un uomo, di sesso maschile, raggiungeva l’area con un’autovettura e procedeva a ispezionare le trappole, prelevandole e caricandole a bordo del mezzo.
La denuncia e il sequestro
Grazie agli accertamenti successivi, i Carabinieri sono riusciti a individuare l’autore, che è stato convocato, ascoltato e ha ammesso la propria responsabilità riguardo alla collocazione e gestione delle trappole. Sul posto sono state sequestrate due trappole in legno con dispositivo a scatto e una carcassa di ghiro, vittima del sistema di cattura.
Le accuse e le violazioni
L’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di uccisione di animali (art. 544-bis c.p.), furto aggravato di fauna (art. 624 c.p.) e violazioni della Legge 157/1992, che tutela la fauna omeoterma e l’attività venatoria. Inoltre, il ghiro è espressamente tutelato dalla Convenzione di Berna del 19 settembre 1979, ratificata in Italia con la legge n. 503 del 5 agosto 1981, e inserito nell’allegato III della convenzione.
L’impegno dei Carabinieri Forestali
Questa operazione conferma l’impegno continuo dei Carabinieri Forestali nella salvaguardia degli ecosistemi montani dell’Aspromonte e nella protezione della biodiversità, contrastando ogni forma di bracconaggio e attività illecita ai danni della fauna selvatica.
Si precisa, infine, che l’indagato deve essere considerato presunto innocente fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, nel rispetto del diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
