Connessioni Mediterranee, Falcomatà: “L’Europa sia in grado di sviluppare una visione industriale per il Mezzogiorno”

Al Museo Archeologico il saluto del primo cittadino all’evento promosso da Feuromed e L’AltraVoce - il Quotidiano

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“Grazie ai promotori dell’iniziativa che hanno voluto spostare a Reggio Calabria la discussione su grandi temi europei, che caratterizzeranno certamente l’agenda della Commissione e del Parlamento europeo, per quanto riguarda il prossimo bilancio relativo alla programmazione 2028-2034” – ha così esordito il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà , aggiungendo che “a questi momenti va dato seguito attraverso il compito a cui tutti noi, attori istituzionali, siamo chiamati, per la costruzione di un’agenda europea e nazionale che tenga conto delle aree periferiche del nostro continente, e che più di tutte soffrono di un gap in termini economici, infrastrutturali e sociali”.

Rischio accentramento sulle Politiche di Coesione

Falcomatà non ha nascosto le preoccupazioni sulla proposta della Commissione di riformare la Politica di Coesione : “come più volte evidenziato, anche in questa occasione, che vedrà la partecipazione al dibattito di esimi rappresentanti istituzionali, occorre ribadire che il rischio dell’accentramento ministeriale sulle politiche di coesione, previsto nel nuovo bilancio, è concreto e penso determinerà uno svilimento del ruolo centrale che fino ad oggi hanno avuto le regioni e le città metropolitane rispetto alla spesa e agli investimenti derivanti dalla programmazione europea”.

“È indispensabile piuttosto, a livello europeo e nazionale – ha continuato il Sindaco – in un tempo di grandi tensioni globali, tracciare un cambio di rotta e di visione rispetto ai decenni passati in cui è mancata una visione industriale per il Mezzogiorno capace di mettere a frutto le tante potenzialità inespresse , dall’economia del mare all’agricoltura, alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico, e soprattutto al grande tema dell’energia. Penso infatti alla grande sfida che ci pone oggi la questione dell’approvvigionamento energetico, un’opportunità straordinaria che la Calabria non può perdere per essere protagonista della sfida dell’autonomia energetica”.

Il Sud come protagonista dell’Europa

“Auspico dunque, che le politiche europee, abbiano quell’incisività e quel pragmatismo che è mancato in passato, e che riescano ad aggredire davvero i grandi divari del continente, ribaltando il paradigma del Sud fanalino di coda del continente. Dovremmo smettere di pensare cosa possa fare l’Europa per il Mezzogiorno, ma come, e con quali ricette, il Sud e la Calabria possano giocare un ruolo centrale nell’Europa dei prossimi vent’anni” – ha concluso.