Duplice evasione dal carcere di Locri: catturato uno dei due fuggitivi
Solidarietà del S.A.R.A.P. agli agenti della Polizia Peniternziaria
18 Dicembre 2025 - 23:06 | Comunicato Stampa

“Questa Organizzazione Sindacale esprime la propria totale, convinta e incondizionata solidarietà al Direttore, al Comandante e a tutto il personale della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Locri (RC), a seguito della grave duplice evasione verificatasi nelle ultime ore”.
A scriverlo, in una nota a mezzo stampa, è il segretario generale Letterio Italiano S.A.R.A.P..
“In un momento così delicato riteniamo doveroso ribadire con forza che la compattezza, la professionalità e il senso dello Stato dimostrati dal personale in servizio rappresentano l’unico vero argine a un sistema penitenziario che, da anni, è lasciato a fronteggiare emergenze strutturali senza gli strumenti necessari. La risposta immediata e coordinata, che ha visto l’impiego di tutte le risorse disponibili della Polizia Penitenziaria calabrese unitamente alle altre Forze di Polizia, testimonia ancora una volta l’elevatissimo livello di dedizione del personale, che opera quotidianamente in condizioni di estrema difficoltà. L’esito positivo delle ricerche, con la cattura di uno degli evasi, conferma che lo Stato è presente grazie al sacrificio e alla professionalità degli operatori, nonostante le evidenti carenze del sistema.
Non accettiamo e non accetteremo che, come troppo spesso accaduto negli ultimi anni, si tenti di individuare responsabilità in ambito locale o di addossare colpe a chi, come il Direttore e il Comandante, è chiamato a gestire istituti penitenziari in una situazione di costante emergenza. Le criticità che hanno favorito eventi come quello odierno non nascono nei territori, ma affondano le loro radici in scelte politiche e amministrative stratificatesi nel tempo, che hanno progressivamente indebolito la sicurezza degli istituti e mortificato il ruolo della Polizia Penitenziaria.
Negli ultimi anni, il Corpo è stato costretto a fronteggiare un numero crescente di evasioni e tentativi di evasione in un contesto caratterizzato da una cronica carenza di organico, dal mancato ricambio del personale collocato in quiescenza, dall’aumento esponenziale della popolazione detenuta e da una generale riduzione dei livelli di sicurezza. Tutto ciò ha determinato un sovraccarico operativo insostenibile per il personale, spesso chiamato a garantire la sicurezza con risorse minime, turnazioni estenuanti e responsabilità sempre maggiori, in un clima di costante pressione e con un crescente senso di abbandono istituzionale.
È inaccettabile che, di fronte a un sistema così compromesso, si cerchi il capro espiatorio tra coloro che, con grande sacrificio personale e professionale, continuano a garantire la legalità e la sicurezza dello Stato all’interno degli istituti penitenziari. Il Direttore e il Comandante di Locri, così come i loro colleghi su tutto il territorio nazionale, operano quotidianamente in condizioni limite, senza poter incidere su scelte strutturali che spettano ad altri livelli decisionali.
Riconosciamo che l’attuale Governo ha avviato un percorso di rafforzamento del Corpo attraverso nuove assunzioni, fornendo un primo segnale di attenzione dopo anni di immobilismo. Tuttavia, tali interventi, pur apprezzabili, non sono ancora sufficienti a colmare il divario accumulato nel tempo né a garantire condizioni di lavoro realmente adeguate e sicure. La Polizia Penitenziaria continua a pagare un prezzo altissimo in termini di stress operativo, esposizione al rischio e mancato riconoscimento del proprio ruolo centrale nel sistema della sicurezza pubblica.
Per queste ragioni ribadiamo con forza che ogni tentativo di attribuire responsabilità individuali o locali per eventi riconducibili a un evidente fallimento organizzativo e strutturale sarebbe non solo ingiusto, ma anche profondamente lesivo della dignità professionale di un Corpo che ha sempre dimostrato lealtà, spirito di sacrificio e senso delle istituzioni.
Questa Organizzazione Sindacale chiede con urgenza un incontro con il Direttore Generale del Personale, affinché si apra un confronto serio e concreto sulle condizioni in cui versa la Polizia Penitenziaria e si individuino soluzioni strutturali capaci di restituire sicurezza agli istituti, tutela agli operatori e credibilità allo Stato. È il momento di assumersi responsabilità vere e di mettere la Polizia Penitenziaria nelle condizioni di lavorare con gli strumenti, il personale e il rispetto che merita”.
