Il libro raccoglie i fatti che hanno segnato i 365 giorni dell’anno da poco concluso; le 365 prime pagine dei giornali, spesso generosamente sovvenzionati da soldi pubblici, che nell’intento di raccontare la storia dell’anno chissà poi cosa raccontano. La comunicazione è da sempre un’arma a doppio taglio ed i titoli possono essere usati per allontanare l’attenzione dalla notizia, vera grande assente nell’epoca della comunicazione in tempo reale.

Francesco Villari sembra aver accettato la sfida, al punto di aver scelto di leggere le prime pagine, innamorarsi di un titolo e destrutturarlo con l’intenzione di far saltare il banco: ogni singola lettera del titolone viene quotidianamente reinterpretata per assumere un “suo” nuovo significato in forma di acrostico.

“C’è ironia, cinismo, rabbia nei versi che vengono fuori da quei titoli. C’è, a volte, in questa surreale reincarnazione quotidiana della parola, molta più realtà della notizia originaria.”

Dall’introduzione di Sergio Pelaia.

Assieme all’autore, interverrà Alessia Candito, giornalista del Corriere della Calabria.