‘Il Natale di Poirot’ di Agatha Christie: dove l’inventiva sposa la genialità
Il romanzo è diviso in sette capitoli e ognuno narra un giorno della settimana compresa tra il 22 e il 28 dicembre
27 Dicembre 2015 - 13:41 | di Eva Curatola

«A Natale impera lo spirito di buona volontà. Vecchi litigi vengono dimenticati, coloro che si trovano in disaccordo fanno la pace. Sia pure provvisoriamente le famiglie che sono state separate per tutto l’anno si raccolgono ancora una volta. In queste condizioni, amico mio, devi ammettere che i nervi possono venir sottoposti a dura prova. Persone che non hanno alcuna voglia di essere amabili fanno uno sforzo per apparirlo. C’è in loro molta ipocrisia, a Natale, onorevole ipocrisia, senza dubbio, “ipocrisia pour le bon motif”, ma sempre ipocrisia».
A parlare in questo modo, dando un’interpretazione del tutto personale di quello che viene comunemente definito “spirito natalizio”, è l’investigatore Poirot, che controbatte la tesi dell’amico, il Colonnello Johnson, secondo cui il Natale è il momento dell’anno in cui regnano pace e buona volontà e per questo li attende un periodo di relax. Proprio in quel momento arriverà la notizia di un omicidio.
A dimostrare la validità della tesi di Poirot sarà Simeon Lee, vecchio tirannico che ha chiamato attorno a sé tutti i figli e i nipoti, anche quelli che un tempo si erano ribellati a lui e lo avevano abbandonato, per le vacanze di Natale, non tanto per stare insieme, quanto piuttosto per vederli litigare e azzannarsi per la sua eredità. La riunione di famiglia si trasformerà ben presto in dramma. A farne le spese sarà lo stesso Lee, misteriosamente assassinato la vigilia di Natale in una stanza chiusa dall’interno. Ma è possibile che l’assassino sia proprio un membro della famiglia? Tutti sono sospettabili, tutti avevano un motivo per volere la sua morte.
La vicenda come abbiamo detto si svolge nel periodo delle vacanze natalizie. Precisamente il romanzo è diviso in sette capitoli e ognuno narra un giorno della settimana compresa tra il 22 e il 28 dicembre.
Un caso complicato sicuramente, ma nessun criminale può sperare di ingannare il grande Poirot. Si può dire ben poco per quanto riguarda la trama senza svelare inevitabilmente qualche indizio che porterebbe alla risoluzione del caso, rovinando cosi la sorpresa finale.
Per gli appassionati del “giallo” le avventure del piccolo investigatore belga sono da considerarsi un classico, per chi invece non è molto pratico del genere, “Il Natale di Poirot” rappresenta un ottimo trampolino di lancio, nonostante sia il 17esimo libro delle sue avventure.
Come si fa a non incuriosirsi difronte ad un delitto compiuto durante le feste di Natale? Quando tutti dovremmo essere “più buoni”. Nel libro la Christie sostituisce il rosso delle decorazioni natalizie, e quindi della gioia, della tranquillità familiare, al rosso del sangue, dell’omicidio.
Lady MacBeth: «Chi lo avrebbe detto, che il vecchio avesse tanto sangue.»
Ad attirare ancor di più l’attenzione del lettore sarà la dinamica dell’omicidio, in quanto esso avverrà dentro una stanza con la porta chiusa a chiave dall’interno. Si tratta di elementi si già visti, ma allo stesso tempo nuovi; perchè si sa i lettori sono di natura i curiosi per eccellenza, che non rinuncerebbero mai ad indagare per far venire a galla la verità.Scritto nel 1939, l’epoca d’oro del giallo classico, “Il Natale di Poirot“, è un romanzo di grande suggestione nel quale Agatha Christie ha utilizzato, con eccezionale bravura, tutti gli elementi più tipici della sua narrativa.

