A te che (cento)sei: buon compleanno, Reggina!

11 gennaio 1914, 11 gennaio 2020. Centosei anni di storia, passione, lacrime di gioia e dolore. Unico comune denominatore una squadra che è l'anima e l'amante di un popolo intero: buon compleanno, Reggina.

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
11 gennaio 1914. Non una data banale, perlomeno non a Reggio Calabria. Nessuna ricorrenza religiosa, sia chiaro. Semplicemente il giorno in cui, in riva allo Stretto, nacque ciò che è divenuto una parte fondamentale dell’anima di questa città. Centosei anni fa, infatti, nella punta di uno Stivale che si rialzava piano piano dopo il terremoto di sei anni prima, nasceva l’Unione Sportiva Reggio Calabria, prima espressione di quella che qualche anno dopo divenne RegginaDa quel giorno, come detto, di anni ne sono passati ben 106, con filo conduttore unico l’amore, incondizionato, di un popolo, da sempre legato a doppio filo alle vicende amaranto.
Un legame viscerale che, a Reggio, più che in altre piazze, ha avuto peso specifico fondamentale nel raggiungimento di traguardi decisamente poco pronosticabili nemmeno dallo scommettitore più ottimista. Il riferimento, ovviamente, è ai tempi della Serie A, il cui ricordo resterà vivo in eterno, ma non solo. Tanto le gioie, quanto le delusioni hanno scandito questi 106 anni colorati d’amaranto, senza però che la passione si potesse minimamente scalfire.
E, adesso, che con un Luca Gallo al timone sembra che la golden-age possa ritornare a splendere nella punta dello stivale, tutto sembra ancora più bello, più fragrante, più luminoso. L’imprenditore romano ha rispolverato, ridato lustro ad una passione che si era estremamente affievolita, ridando orgoglio e dignità, più che ad una tifoseria, ad una parte della città stessa. Sarebbe difficilmente negabile, come abbiamo anche accennato prima, la forza motrice dello sport, che vede la Reggina – così come la Viola Basket – come locomotiva trainante, nel risollevare storicamente le sorti di Reggio.
Come, sostanzialmente, una coppia d’innamorati che si sostiene vicendevolmente nei momenti di difficoltà, Reggio e la Reggina, in perpetuo, si prendono a braccetto e si sorreggono l’un l’altro. Dandosi, parafrasando Lorenzo Jovanotti, nella sua “A te“, successo mondiale del 2008, una ragione per arrivare fino in fondo.
Perché, per Reggio, sì, la Reggina è davvero l’unica al mondo. 
Dal 1914. 

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