La Strada aderisce all’appello per la salvaguardia e la rigenerazione dei Paesi

Un appello che contesta con forza il Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne recentemente approvato dal Governo, che ha escluso dalla progettazione le comunità locali


Il movimento La Strada e il consigliere comunale Saverio Pazzano comunicano l’adesione all’Appello per la Salvaguardia e la Rigenerazione dei Paesi, sostenuta da un’ampia rete di studiosi, attivisti, associazioni, comuni e cittadini, promossa da Officina dei Saperi. Un appello che contesta con forza il Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne recentemente approvato dal Governo, che ha escluso dalla progettazione le comunità locali e ha adottato logiche tecnocratiche che condannano interi territori al “declino irreversibile”.

Il Piano, approvato lo scorso 9 aprile dalla Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio, non ha previsto alcuna reale partecipazione delle comunità locali, e ha recepito passivamente le analisi del CNEL e del CENSIS, basate su indicatori economici e demografici di tipo quantitativo. Un approccio che suddivide i comuni delle aree interne in quattro categorie, spingendosi fino a prospettare l’accompagnamento “dignitoso” al declino e allo spopolamento irreversibile per centinaia di piccoli paesi – in gran parte situati nel Sud.

“In pratica un accompagnamento alla buona morte, un’eutanasia dei paesi” – denuncia l’appello, che rigetta con fermezza un’impostazione del genere.

Come La Strada, e come rappresentanza istituzionale attraverso il consigliere Saverio Pazzano, riteniamo che: le aree interne non siano zavorra, ma presidi strategici, riserve di cultura, umanità e sperimentazione sociale; è inaccettabile valutare questi territori con gli stessi parametri che li hanno marginalizzati: crescita, competitività, attrattività; è necessario invertire la logica del declino: investire su salute, scuola, mobilità, cura del territorio, comunità; serve una mobilitazione democratica che parta dai comuni stessi, attraverso ordini del giorno e deliberazioni che ribadiscano il valore di questi luoghi e la richiesta di un vero rilancio.

La nostra adesione si traduce, come sempre, in azione. Vogliamo:

  • promuovere spazi di confronto pubblico nelle frazioni e nei villaggi dell’area di Reggio Calabria;
  • continuare a coinvolgere la cittadinanza in un processo di rigenerazione territoriale dal basso;
  • lavorare per una rete tra i territori e villaggi del comune di Reggio per rilanciare i servizi essenziali in chiave cooperativa e solidale;
  • sostenere le istanze dell’Appello presso le istituzioni regionali e nazionali;
  • rafforzare quanto abbiamo già iniziato: laboratori di rigenerazione partecipata, tra periferia e centro urbano, per co-progettare futuro insieme ai cittadini.

Ci attiviamo per lo sviluppo di reti di economia sociale e sostenibile, con priorità su energia rinnovabile, agricoltura contadina e iniziative eco-sociali; attivazione e gestione di finanziamenti pubblici (UE, Stato, Regione) per servizi essenziali, mobilità digitale e comunità rurali; creazione di spazi culturali e abitativi condivisi, per promuovere legami sociali saldi e identità locali.

Restare, tornare, abitare non sono slogan: sono scelte profonde, politiche. Sono le scelte de La Strada da sempre. Non accetteremo che interi territori vengano archiviati come “perduti”. La rigenerazione è possibile, e deve partire ora.

L’Appello sfida il nostro presente e indica una strada diversa da quella percorsa fino ad oggi, fino all’emergenza ambientale.

Perché la “restanza” non è fuga né vicolo cieco, non è un orpello romantico, ma laboratorio di vita, reso possibile solo da chi ci sta con costanza, cura, impegno.

Perché in un mondo che misura tutto in termini di profitti, noi crediamo che la ricchezza vera sia comunità, natura, futuro.