Aeroporto dello Stretto, Marino: "Chiesto incontro urgente con il Ministro, basta strumentalizzazioni"

L'assessore Marino rivolge un appello "al presidente di Sacal, al presidente della Regione Calabria e ai parlamentari affinché facciano la loro parte superando infantilismi e costruendo insieme una stagione della responsabilità

Un tavolo tecnico operativo da tenersi a breve con l’obiettivo di valutare ed individuare tutte le azioni necessarie e urgenti da intraprendere, nessuna esclusa. E’ questo in estrema sintesi il contenuto della richiesta indirizzata dall’assessore alla Mobilità e Trasporti del Comune di Reggio Calabria, avv. Giuseppe Marino, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in relazione alla situazione dell’aeroporto “Tito Minniti“.

“È necessario inoltre capire dalla Regione – sottolinea ancora Marino – che fine abbiano fatto le risorse PAC per il potenziamento dell’offerta volativa visto che per Reggio Calabria erano previsti 3,8 milioni di euro. Occorre poi scegliere, utilizzando le risorse già stanziate ed eventualmente chiedendo una implementazione delle stesse, una soluzione infrastrutturale che consenta all’aeroporto di integrarsi con la rete ferroviaria e divenire un elemento di intermodalità nel sistema dei trasporti dello Stretto di Messina. In questa direzione, peraltro, ritengo che sia importante approfondire la soluzione di costruire una nuova aerostazione lungo la linea di costa nelle adiacenze della linea ferrata. E chiediamo che Sacal promuova una serie di azioni concrete finalizzate ad attrarre l’utenza siciliana ed eoliana, così come si era riusciti a fare nel 2017 durante l’esercizio provvisorio”.

L’assessore Marino mette in evidenza, inoltre, che “il percorso di salvataggio dell’aeroporto realizzato con tanto impegno e forte determinazione dal Comune e dalla Città Metropolitana, dopo la dichiarazione di fallimento di Sogas dell’ottobre 2016 e sino all’insediamento di Sacal nel luglio del 2017, avrebbe dovuto essere accompagnato da una fase di rilancio con la regia della società di gestione che, stando al piano industriale presentato ad Enac in fase di aggiudicazione, avrebbe dovuto garantire investimenti ed il potenziamento dell’offerta volativa, oltre al progressivo riassorbimento delle unità lavorative. E’ bene sempre ricordare, infatti, che tante, troppe famiglie, sono rimaste a casa a seguito del fallimento Sogas. Tale fase di rilancio non è mai iniziata, – sottolinea l’assessore – nonostante Sacal abbia ottenuto anche un finanziamento dalla Città Metropolitana finalizzato al rilancio della strategia di marketing territoriale. Nonostante ciò, lo scenario che abbiamo di fronte oggi registra una drammatica riduzione dell’offerta volativa e un sostanziale consolidamento del monopolio di Alitalia mentre, al tempo stesso, le unità lavorative non sono aumentate. Senza dimenticare la questione tariffe che per le uniche rotte disponibili, Roma e Milano, continuano ad essere troppo alte e il nodo del rilancio infrastrutturale che ad oggi segna totale immobilismo sul versante degli investimenti per l’ammodernamento dell’aerostazione. E’ ora di cambiare registro, non possiamo più permetterci un modello di gestione che sia privo di una visione strategica chiara, efficace e di lungo respiro”.

L’assessore Marino rivolge, infine, un appello “al presidente di Sacal, al presidente della Regione Calabria e ai parlamentari affinché facciano la loro parte al fine di rilanciare il trasporto aereo nello Stretto superando infantilismi e costruendo insieme una stagione della responsabilità. Evitiamo la logica dello scaricabarile, specie nei confronti dei due enti, Comune e Città metropolitana, che hanno profuso ogni sforzo possibile per salvare l’aeroporto. Se poi qualcuno sta coltivando ambizioni personali è libero di farlo, naturalmente, a patto però che l’aeroporto e con esso i diritti fondamentali dei lavoratori e le istanze di un’intera collettività, non vengano immolati sull’altare di una strumentale campagna elettorale”.