Al MArRC un convegno sulla balena di Ortì a 25 anni dal ritrovamento

La narrazione dei protagonisti di una fantastica scoperta avvenuta venticinque anni fa

Un autentico viaggio nel tempo quello che si è svolto presso il Museo Archeologico di Reggio Calabria ovvero la narrazione dei protagonisti di una fantastica scoperta avvenuta venticinque anni fa.

Il 23 maggio 1993 fu rivenuta la “balena di Ortì” da parte di Filippo Sorgonà che ai microfoni di CityNow ha evidenziato come:” Tre milioni e mezzo di anni fa si spiaggiò, oggi ricorre il 25° anno del rinvenimento – l o stesso scopritore ha affermato – dopo un breve periodo di silenzio, abbiamo deciso di informare la cittadinanza per stuzzicarla al fine di spostare qui a Reggio Calabria ciò che viene conservato a Messina. Ovviamente non sarebbe il MArRC il luogo quello preposto, servirebbe qualcosa di idoneo”.

Il professore Renato Crucitti, auspica che i resti trovino collocazione a Reggio Calabria, attualmente sono ben custoditi presso l’Università di Messina. “La cattedra di geologia che potrebbe prendersi eventuali responsabilità per il trasferimento più vicina è quella di Cosenza. Auspico nel sapiente supporto del direttore del MArRC, il dott. Carmelo Malacrino”.

La professoressa Cinzia Marra ha illustrato la sua esperienza relativa all’incontro odierno spiegando infatti: “Ero una studentessa quando ho partecipato allo scavo del reperto, che è davvero rilevante in quanto lo spiaggiamento della balena ad Ortì è stato un momento unico in quanto la spiaggia si trovava a livello del mare. Devo riconoscere alla mia Università di aver conservato bene il reperto. E’ evidente che serve un Museo adeguato per questo tipo di fossili che il MArRC possiede al suo interno, però non ha le condizioni sufficienti per la scoperta protagonista del convegno di oggi. Servono tutte le forze necessarie per un eventuale trasloco, e faccio presente che nel momento in cui la Soprintendenza di Reggio Calabria esprima la volontà “di far rientrare” la balena, l’Università di Messina dovrà immediatamente accettare, in quanto il ritrovamento appartiene a tutti gli effetti alla sponda reggina.

Il padrone di casa, il dott. Carmelo Malacrino, ha illustrato gli impegni del Museo da lui ben diretto ed ha spiegato che abbraccia iniziative di tale tipo. Durante l’intenso dibattito aperto da un’esposizione quasi poetica del momento del ritrovamento da parte di Filippo Sorgonà, e seguita da un’esposizione magistrale del professore Renato Crucitti che ha nel dettaglio spiegato il come si è spiaggiata e le caratteristiche di questa balena, dando spazio anche alle cause che l’hanno portata lì, illustrando anche nuove affascinanti ipotesi. Infine la professoressa Cinzia Marra, incalzando e completando l’esposizione del professore Crucitti ha contestualizzato storicamente i fossili, spiegandone la straordinarietà.

Tra gli interventi del pubblico, anche quello dello storico Franco Arillotta che rifacendosi ad una fotografia presente durante le slide ha rivendicato il suo ruolo in merito alla scoperta.

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