Antenne 5G a Reggio, prima riunione tra il sindaco e l'Università Mediterranea

"Necessario affrontare il tema su base scientifica, smontando le possibili fake news". Le parole del sindaco Falcomatà

Questa mattina, si è tenuta la prima riunione tecnica per discutere l’opportunità di installare, anche sul territorio reggino, le nuove tecnologie legate alle antenne 5G.

Collegati in videoconferenza con gli uffici della Città Metropolitana, insieme al sindaco Giuseppe Falcomatà, si sono alternati gli interventi del rettore dell’Università “Mediterranea” Santo Marcello Zimbone, del direttore del Dipartimento d’Ingegneria dell’Informazione, delle Infrastrutture e dell’Energia Sostenibile dell’Unirc Tommaso Isernia e del consigliere comunale delegato alla Sanità Valerio Misefari.

Confermato un «approccio laico» ad una questione molto sentita dalla comunità, il sindaco Falcomatà ha raccolto spunti «necessari ad affrontare il tema su base scientifica, smontando le possibili “fake news” che si stanno concentrando sull’argomento».

Falcomatà ha detto:

«Soprattutto sul web intorno al 5G si sono scatenate una ridda di ipotesi che rischiano di generare soltanto confusione. Partendo dall’assunto che la priorità è, ovviamente, la salute dei cittadini, ritengo comunque obbligatorio consultare e raccogliere il parere di chi si è formato studiando certi temi e, ancora oggi, li approfondisce nel quotidiano. Proprio per questo, ho voluto coinvolgere l’Università “Mediterranea” – che può vantare una delle migliori Facoltà d’Ingegneria del Mezzogiorno, oltre a validi conoscitori dei campi elettromagnetici – provando a separare i rilievi scientifici dalle opinioni personali, in modo da avere una serenità di giudizio per le scelte future».

Il confronto ha registrato l’unanimità dei consensi rispetto alla possibilità di allargare la discussione anche al Grande Ospedale Metropolitano ed all’Ordine dei Medici, così come all’Arpacal e a tutti gli attori della società che, in qualche modo, possano rientrare in un dibattito molto sentito. Nei prossimi giorni, quindi, seguirà una nuova videoconferenza che terrà conto dei progressi fatti sugli studi delle antenne 5G e del contributo offerto dai nuovi soggetti interessati.