'Non abbandonateci': l'appello delle scuole paritarie di Reggio Calabria - VIDEO

"La situazione attuale ci costringe ad accantonare sacrifici, sogni e progetti di sviluppo dei nostri bambini e per il nostro stesso lavoro"

È un grido disperato d’aiuto quello delle scuole paritarie. Chiedono di non essere abbandonate in questo momento difficile per tutti. I divieti e le restrizioni, che vedono le famiglie con i propri bambini costretti in casa, incidono in maniera corposa sulle loro economie. Per questo motivo hanno realizzato un video diffondendo un testo volto a sensibilizzare chi sta decidendo le misure per il sostegno anche alle piccole e medie imprese. Anche perché non sono stati rari i casi in cui alle famiglie è stato chiesto di pagare la retta mensile nonostante la chiusura forzata. Insomma, un modo per aiutarsi, e per evitare di creare inutili attriti con le famiglie stesse.

APPELLO

Di seguito, il testo integrale diffuso delle scuole paritarie regionali, federate alla SifrC (Scuole Infanzia Federate della Regione Calabria):

“Si, a tutti voi ed anche ai genitori che ci ascoltano, comunichiamo e confermiamo che restiamo a casa perché vogliamo e siamo sicuri che andrà tutto bene, ma chiediamo pure di non abbandonarci… non vogliamo essere “coccolati” solo per la bisogna.

Siamo strutture private è vero ma rispettiamo le normative ed abbiamo i requisiti delle strutture scolastico educative statali; la nostra unica fonte di sostentamento sono le rette mensili delle famiglie e sulle quali ci vergogniamo dover gravare pur non potendo fornire il giusto servizio ma le nostre spese sul personale arrivano sino a tutto giugno, per talune anche fino a luglio e per coloro che non hanno i locali di proprietà anche agosto (quindi, 12 mesi l’anno, non si fermano mai).

L’attuale situazione di oggi, ci costringe ad accantonare tutti i sacrifici, i sogni ed i progetti di sviluppo dei nostri bambini ed anche quelli per il nostro stesso lavoro. Pochi sanno che la nostra è una missione, che non finisce alle 16 oppure alle 19 (in base ai vari casi) ma continua spesse volte fino a tarda sera, il più delle volte anche all’interno delle abitazioni; quello che chiediamo alle famiglie è di dare fondo a tutta la loro comprensione, allo Stato di aiutarci, di non trascurare, come sempre, la nostra categoria.

La nostra rappresenta il senso più nobile di quella passione e di quella dedizione il cui impegno garantisce migliaia di posti di lavoro ed istruzione ed educazione per oltre un milione di bambini in campo nazionale, ma anche sviluppo emotivo e cognitivo per i rappresentanti della società del futuro: i nostri piccoli tesori.

Siamo consapevoli della situazione attuale e del momento difficile che il paese sta attraversando, ma negare una mano di aiuto al nostro settore che fornisce l’educazione ai bambini e l’assistenza che si garantisce alle loro famiglie sarebbe negare un mutuo soccorso per la mera sopravvivenza delle stesse e del personale che lavora presso di esse.

Con la comprensione riusciremmo a limitare le divergenze ed a rinsaldare la stima e la fiducia in tutti noi; ma senza l’interessamento politico nazionale e locale, per interventi di sostegni economici, saremo costretti a chiudere, lasciando in serie difficoltà intere famiglie, quelle dei nostri bambini, così come quelle dei dipendenti; con l’ulteriore aggravio a danno della finanza pubblica che, in pochi mesi, dovrebbe dare immediata assistenza alla gran parte di essi; privando, nel contempo, la possibilità ai suoi cittadini di lasciare i propri figli in posti altrettanto sicuri, che accolgono in modo filiale ed amorevole, usufruendo di ambienti sereni ed altrettanto educativi, consentendo loro di tornare a riprendere lavoro.

Vi si chiede una sola cosa, il riconoscimento di un ulteriore forma di contributo aggiuntivo alle esigue annuali, per sostenere in vita la missione di tanti piccoli imprenditori, fornendo loro la possibilità di continuare un’attività socialmente utile, in cui hanno investito tanta passione, enormi sacrifici e tanto denaro, ma che adesso rischiano di vedere tutto sfumato nel modo più triste e tragico.

Confidiamo che queste parole arrivino a toccare le note della sensibilità politica e di essere ascoltati, almeno per una volta in qualità di figli dello stato, essere accolti nella richiesta, in modo tale da poter ricambiare continuando ad affiancare lo stesso stato nella missione educativa del futuro Italiano… riuscendo, altresì, a proseguire, nella giusta dignità, le nostre attività che, seppur di piccole e modeste dimensioni si sono rese utili ed indispensabili per i livelli di comprovato target qualitativo il cui impegno sostanzialmente è stato l’essenza imprenditoriale del bel Paese e che ha portato al benessere dei suoi stessi cittadini sin dall’immediato dopoguerra giusto come ci si ostina a continuare a fare per non mollare ma (in tutta sincerità) più di quanto abbiamo dato non abbiamo cos’altro fare se non estendere un ultimo grido di aiuto”.

Le Scuole Paritarie

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