Aquila reale, in Aspromonte 'censita' la quinta coppia territoriale

Siamo certi la natura Aspromontana saprà accogliere questa nuova coppia

Una nuova coppia di aquile reali si è insediata in Aspromonte, portando così a 5 il numero delle coppie territoriali. Una notizia importante che conferma ancora una volta come l’Aspromonte sia frequentato non solo dalle aquile reali “residenti” ma costantemente sorvolato da individui in dispersione di varia età e da individui adulti in cerca di un proprio territorio.

La già nota presenza di 4 coppie territoriali aveva lasciato intuire che l’ambiente avesse, per così dire, raggiunto la sua capacità portante e invece una quinta coppia ha deciso di ricavarsi un ulteriore spazio tra quelle presenti per stabilirsi, si spera definitivamente, sulle montagne aspromontane.

“L’aumento del numero delle coppie è naturalmente un buon segno – ha dichiarato il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Leo Autelitano – che certifica come l’Aspromonte sia terra faunisticamente in continua evoluzione e con un elevato dinamismo delle interazioni tra individui delle stesse specie e tra specie differenti. L’Aquila reale per la sua maestosità è uno dei simboli della protezione ambientale e naturalistica, ma anche il segno di un territorio che conserva elevatissimi livelli di biodiversità con una montagna che offre elementi sempre attuali ed importanti alla ricerca scientifica e al monitoraggio delle specie più a rischio”.

Le coppie di Aquila reale (come altri super predatori) dovranno portare a termine con successo la nidificazione, portando all’involo almeno un giovane a coppia. Un periodo lungo, delicato e rischioso.
Siamo certi la natura Aspromontana saprà accogliere questa nuova coppia, plasmando un nuovo equilibrio, “rispettando” le esigenze di questi fantastici rapaci, gli spazi di nidificazione e le aree di caccia.

Il monitoraggio delle coppie di Aquile reali rientra nell’ampio alveo progettuale che l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte sta attuando per salvaguardare e conoscere la biodiversità del massiccio montano reggino, con attività di valenza nazionale ed internazionale come il progetto di reintroduzione del Nibbio reale ed il monitoraggio e censimento della popolazione di Capriolo italico e del Gufo reale.