Arghillà, antica terra del vino e balcone sullo Stretto

Un approfondimento sulla storia del quartiere Arghillà e del suo celebre vino

Arghillà è un quartiere residenziale con vista panoramica sullo stretto di Messina, urbanizzato durante gli anni ’80 nella parte sud che ospita signorili condomini e la parrocchia di S.Aurelio.

Ben diversa la situazione nella parte più recente, la zona nord, che vide alla fine degli anni ’90 la costruzione di un nuovo quartiere di edilizia popolare gestito discutibilmente dalla politica che non ha saputo organizzare ed assegnare con ordine i vari alloggi che in ogni caso sono ben costruiti e rifiniti.

Ma parliamo della storia di questo magnifico luogo che oggi spesso viene offuscata da notizie negative che si susseguono da qualche anno ed offuscano 2000 anni di storia vitivinicola ed olivicola.

ANNI 80

Oggi il pianoro di Arghillà è sede di un insediamento urbano di recentissimo sviluppo, popolato da circa 10000 abitanti, dotato di una buona viabilità. La prima costruzione finita e stabilmente abitata, la Coop. 8 Marzo-Nuova Dimensione, risale al 1987.

Attorno al 1990 fu completata l’unica via d’accesso da Catona, sfruttando il fondo dell’antico torrente Vallelunga, ormai quasi in secco. Nello stesso periodo il vescovo mons. Aurelio Sorrentino fondò la Parrocchia di Sant’Aurelio Vescovo.

Arghillà era sede del Centro per il Commercio Estero della Regione Calabria. Nel 2007 ad Arghillà è stata inaugurata la Casa di Spiritualità intitolata “Santa Maria Porto di Pace” affidata alle suore dell’Ordine “Figlie della Chiesa”. Attualmente il quartiere è in forte espansione edilizia e demografica.

ANNI 90

I proprietari terrieri videro una massiccia opera di esproprio, proprio negli ultimi decenni ricordiamo le famiglie Cartisano, Melissari, Cotronei, Belmusto e Spina, le quali nel secolo scorso sino a qualche decennio fa avevano una notevole produzione che dava lavoro e sopratutto lustro a questo prezioso vino dalle caratteristiche uniche date dal tipo di terreno argilloso, da qui il nome Arghillà.

Alcune opere sportive incompiute e certamente poco utili hanno dato il colpo di grazia degradando alcuni terreni rendendoli da vigneto a rovi. Si spera in una riqualificazione globale del quartiere a favore dei cittadini e della storia e ad un accurato uso dei terreni superstiti.

PRIMA DEGLI ANNI 80 ED OGGI

Molti vigneti hanno resistito all’urbanizzazione e tutt’oggi producono vini di alta qualità nonostante uno scarsissimo interesse da parte delle istituzioni locali. Presenti tutt’oggi i resti due Palmenti (Cotronei e Spina), case rurali dove veniva trasformata l’uva in mosto.

IL VINO

Zona di produzione e storia
L’indicazione geografica tipica «Arghillà» è riservata ai mosti ed ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare per le seguenti tipologie:
a) rosso (anche nella tipologia novello);
b) rosato (anche nella tipologia novello).

La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con la IGT “Arghillà” comprende l’intero territorio amministrativo dei seguenti comuni: Calanna, Campo Calabro, Fiumara, Villa San Giovanni, e parte del territorio amministrativo del comune di Reggio Calabria limitatamente alle frazioni: Archi, Arghillà di Catona, Arghillà di Salice Concessa, Arghillà di Villa San Giuseppe, Diminniti di Sambatello, Orti, Rosalì, Sambatello, San Giovanni di Sambatello, Terreti e Vito.

Il suo nome deriva da un quartiere a nord di Reggio Calabria, cioè Arghillà. È uno dei più rinomati vini rossi e rosati calabresi. Viene prodotto su colline molto soleggiate, dal terreno argilloso giallo-grigio scuro e di tessitura fine e scheletro abbondante. La produzione viene sapientemente gestita dai vignaioli del luogo che hanno tramandato nel corso dei secoli le tradizionali tecniche produttive che, oggi, pur mantenendo ogni legame con il passato sono state perfezionate grazie anche al miglioramento tecnologico introdotto anche in queste piccole aree.

Caratteristiche organolettiche
I vini a indicazione geografica tipica «Arghillà», all’atto dell’immissione al consumo, devono avere le seguenti caratteristiche:

«Arghillà» Rosso:
colore: rosso rubino;
odore: vinoso, caratteristico;
sapore: intenso, armonico.