Terramala, il Procuratore Crescenti a CityNow: 'Senza intercettazioni si torna all’epoca delle carrozze'

Assalto ad un portavalori, grazie alle intercettazioni 3 persone sono state arrestate. Il Procuratore di Palmi commenta il tema delicato delle intercettazioni

Il procuratore di Palmi dott. Emanuele Crescenti, nel corso della conferenza stampa di questa mattina sull’operazione ‘Terramala‘ si è soffermato anche, a nostra specifica domanda, sulla questione intercettazioni.

Questa operazione, con la riforma delle intercettazioni, sarebbe stata possibile? Chiediamo al dott. Crescenti.

“Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”, commenta il procuratore con il sorriso sulle labbra.

Per poi tornare subito serio ed analizzare il delicato tema:

“In un’epoca informatica in cui tutti quanti siamo attaccati e collegati col mondo in videochiamata e in contatto mediatico, cercare di bloccare quello che è il principale strumento di indagine significa fare un passo indietro di anni. Si tratterebbe di tornare all’epoca delle carrozze”.

Anche in questa indagine, ha spiegato Crescenti,

“Qui dobbiamo essere chiari e stiamo parlando al di fuori di quello che è l’oggetto delle indagini di oggi. Le investigazioni di polizia giudiziaria che lavorano su reati e, quindi, su condotte criminali sono di per sé una violazione della privacy. Il maresciallo che va dietro e che ascolta quello che due indagati si dicono al bar, viola la privacy. Solo che il maresciallo che va dietro e che ascolta, può sbagliare o può non sentire mentre attraverso le captazioni informatiche noi riusciamo ad avere una contezza. E questo spesso è fonte probatoria a favore dell’accusa ma moltissime volte è fonte di riscontro negativo. Cioè ci consente di dire che abbiamo sbagliato e che quella persona non c’entrava niente. Il maresciallo che ascolta e che torna indietro all’epoca delle carrozze potrebbe sbagliare e andare contro la persona che viene indiziata e che invece dovrebbe essere considerata innocente”.

Poi un chiarimento chiave:

“Si parla delle intercettazioni per gettare via il bambino con tutta l’acqua sporca – conclude il procuratore Crescenti – quando bisognerebbe concentrarsi sull’utilizzazione di quelle che non sono utili alle indagini. Quello è il problema grosso”.