'Asilo Battaglia', il consiglio comunale è un circo (anche sul bilancio)

L'Aula Battaglia, purtroppo a sporcare la memoria di chi ne porta il nome, si palesa come un asilo composto da adulti ritornati bambini

Fosse ancora in vita, il maestro Federico Fellini (notoriamente appassionato di circo) avrebbe certamente guardato con attenzione al consiglio comunale di Reggio Calabria. Raramente, in questo ‘secondo tempo’ di amministrazione Falcomatà poi proseguito con il rimpasto a guida del f.f. Brunetti, ci si è annoiati nelle sedute del consiglio comunale. Lo spettacolo però, per quanto piacevole, non è mai stato qualificante.

Anche la seduta dedicata all’importante ‘Salva Città’, la misura del Governo che prevede risorse economiche in favore delle casse comunali, diventa un circo imbarazzante. Urla, litigi, provocazioni, fughe e rientri. Tra i più esagitati, nel ruolo del provocatorio capopopolo, Carmelo Versace, che indossa come un perfetto trasformista (a seconda dell’occasione) l’abito di consigliere comunale, sindaco f.f. della MetroCity e talvolta si sostituisce anche al presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Marra, che arriva ad affermare ‘se volete, me ne vado’. L’Aula Battaglia, purtroppo a sporcare la memoria di chi ne porta il nome, si palesa come un asilo composto da adulti ritornati bambini.

Il ruolo della stampa, per una volta, diventa centrale. Continui e ripetuti i riferimenti ‘alla stampa’, in una metafora che assomiglia decisamente al genitore che deve separare i due figli che litigano. Ruolo paradossale, quello di rivelare ai cittadini la verità, nel mare di bugie che centrodestra e centrosinistra si rinfacciano reciprocamente. Quasi a confermare, involontariamente, che il compito di dire la verità ai reggini all’interno dell’aula comunale non gli riesce da soli. Altri consiglieri di minoranza, confondono comunicati stampa della maggioranza con articoli, chiedendo alla stampa di ‘verificare’ il contenuto dei comunicati inviati dai colleghi dell’opposizione.

L’Assessore al Bilancio Irene Calabrò, stimolata diverse volte dagli interventi dell’opposizione considerato l’ordine del giorno, prova a districarsi nella ridda di voci, offrendo delucidazioni rispetto all’intervento di sostegno economico da oltre 135 milioni di euro in arrivo dal Governo. Parole ed intervento che appare quasi surreale, rispetto a quello che si è ‘ammirato’ sino a quel momento. Tranne la donna cannone, il domatore di leoni e i trapezisti, all’interno dell’aula del consiglio comunale di Reggio Calabria si vede di tutto.

Arriva l’illuminazione, utile a comprendere per quale motivo Reggio Calabria si trova in questo vergognoso stato da tanti anni: rispecchia fedelmente il livello della classe politica che anima, in un modo tutto suo, l’aula Battaglia. Ci sono esempi di consiglieri ed amministratori pacati e capaci, anche di entrare nel merito, ma vengono travolti come uno tsunami dalla pochezza che avvolge come una cappa l’aula.

Nella memoria rimane poco, per non dire nulla, dell’importante ordine del giorno. Le bugie si mescolano con la verità, difficile da rintracciare nel balletto allegorico dei protagonisti che illuminano l’Aula Battaglia con interventi spogliati da ogni contenuto ma pieni di cotillons. Si parla di Pio e Amedeo e di gite scolastiche, tutto vero: ascoltare per credere. L’impressione è quella di assistere ad una triste festa, che vede come convitato di pietra il cadavere di una città. Sul quale si balla allegramente….