Asp Reggio al collasso, servizi sociosanitari compromessi e senza personale: è emergenza

I concorsi fermi per mancanza di addetti alle istruttorie, danno l’idea del quadro all’interno del quale è maturato il caso di “matricola 1734”

La cronica carenza di personale nell’ambito dei servizi sociosanitari dell’Asp di Reggio Calabria rischia, ove possibile, di aggravarsi per una serie di ragioni su cui l’azienda sanitaria vorrebbe intervenire, ma per le quali appare impotente.

Forse anche questo serve a ‘giustificare‘ lo scandalo dell’assistente sociale in servizio al Consultorio di Gallico che ha operato per ben 17 anni senza avere più i titoli per farlo. L’incredibile storia di “matricola 1734” è stata portata a galla da CityNow, sollecitata da diverse segnalazioni, pervenute anche all’Azienda che ha, finalmente, deciso di mettere fine ad un caso che non fa onore a tutto il sistema Asp e ai protagonisti della vicenda. L’Azienda per il tramite del suo Commissario Gianluigi Scaffidi, non ha voluto commentare il caso, ma adesso a distanza di più di un mese dal provvedimento in tanti si chiedono come sia andata a finire. Perché qualcuno dovrà pur rispondere e in qualche modo giustificare la colossale svista, se di svista si è trattato.

Problemi atavici

Negli anni Direttori di Strutture e Dirigenti di Unità Operative hanno inviato ai management aziendali segnalazioni che evidenziavano impossibilità ad operare nei tempi previsti dalla normativa vigente per carenze negli organici.

Dalle comunicazioni inoltrate emerge la cronicità della situazione: il personale sia amministrativo che di ruolo sanitario e tecnico (psicologi, neuropsichiatri. assistenti sociali etc.) risulta numericamente insufficiente, la consistenza in dotazione organica di Consultori Familiari e Neuropsichiatrie Infantili si è aggravata parecchio, anche perché negli ultimi mesi molti dipendenti sono andati in pensione o in alcuni casi sono prossimi alla quiescenza, altri usufruiscono di orari ridotti per contratti ad ore mai integrati. Se a ciò si aggiungono permessi, giorni di malattia e ferie previsti per legge, l’assolvimento dei compiti connessi alle competenze risulta difficoltoso se non impossibile da portare a termine.

Servizi compromessi

L’impatto di una tale situazione si riverbera sulla qualità dei servizi e delle prestazioni erogate messi a serio rischio ed in alcuni casi già compromessi. Si consideri che l’Azienda Sanitaria Provinciale reggina è coinvolta nel Protocollo d’Intesa a Tutela Minori siglato in Prefettura nel febbraio 2017. Un protocollo interistituzionale che interviene sulla delicata area dei procedimenti di protezione e tutela dei soggetti minorenni e relative famiglie, che necessitano quotidianamente di azioni di monitoraggio, indagini psicologiche/neuropsichiatriche e sociali, valutazioni di idoneità e competenze genitoriali, ed altro ancora. Tutti interventi che stanno alla base di decisioni giudiziarie di rilevanza assoluta quali limitazioni e decadenze di responsabilità genitoriali in casi diversificati che spaziano dalle separazioni, a maltrattamenti e violenze in contesti familiari fino ad arrivare alle situazioni di procedimenti relativi ad allontanamento minori in famiglie di ‘ndrangheta, inserimenti in  strutture, affidi e adozioni.

Le strade per uscire dall’emergenza

Può sembrare ovvio, ma è bene ricordarlo, anche alla luce del caso di “matricola 1734”: i servizi dell’Asp come anche i servizi sociali territoriali dovrebbero disporre di personale qualificato e numericamente adeguato nei settori di competenza. Ma, purtroppo la realtà delle cose ci dice che così non è.

Fonti interne all’Azienda sanitaria provinciale sostengono che le criticità potrebbero essere risolte con l’espletamento di concorsi già banditi ma che sono incredibilmente fermi negli uffici, paradossalmente per mancanza di personale addetto alle istruttorie. Qualcuno intravede una possibile soluzione, coinvolgendo società di selezione personale esterne. Si vedrà…

Altri sostengono l’attivazione di completamenti orari a personale già in servizio, l’utilizzo delle graduatorie ambulatoriali con conferimento ore a psicologi e psicoterapeuti, rinnovo incarichi di assistenti sociali già in essere, rapporti di collaborazioni esterne per professionalità specifiche.

L’auspicio è che da subito – e con il, si spera, “nuovo corso” inaugurato dal neo Commissario Scaffidi che ha di recente nominato Domenico Minniti neo direttore sanitario e Daniela Costantino direttore amministrativo –  le autorità competenti attenzionino le proposte già avanzate, programmino e predispongano interventi immediati e risolutivi per fronteggiare quest’emergenza, permettendo il buon andamento delle azioni amministrative dei relativi servizi.