Bagarre in Comune, Marra si fa carico della brutta figura: ‘Chiedo scusa alla città a nome del Consiglio’

Il presidente della massima assemblea cittadina giura che ‘i fatti, gravi, non passeranno inosservati’

Diligente, pronto a mettersi in discussione, e disposto ad onorare con impegno il ruolo assegnatogli dalla massima assemblea cittadina, Enzo Marra dimostra di essere il garante del Consiglio comunale.

Gli echi della brutta pagina scritta dal civico consesso, proprio ieri, rimbombano ancora in città.

La provocazione, o protesta, fate voi, messa in scena dal centrodestra con l’esposizione ad opera di Federico Milia di uno striscione che invitava il sindaco a dimettersi, e la conseguente reazione dai banchi della maggioranza di centrosinistra di Massimiliano Merenda che si è fatto giustizia da solo strappando lo striscione incriminato, non rendono onore all’intera assemblea cittadina. Anche perché da chiarire resta anche la posizione del consigliere forzista Antonino Caridi, accusato dai banchi della maggioranza di aver ostacolato l’intervento della Polizia municipale.

Di tutto questo se n’è parlato nel corso della consueta striscia informativa “Live break” che in diretta facebook ha ospitato il presidente del Consiglio Enzo Marra e il capogruppo di Forza Italia a Palazzo San Giorgio, Federico Milia. Al confronto/chiarimento stimolato da CityNow era stato invitato anche Massimiliano Merenda che però non ha potuto intervenire per precedenti impegni lavorativi.

Una scena da brividi

“Chiedo scusa alla città per quello che è avvenuto in seno all’aula intitolata a Piero Battaglia. Quello che è avvenuto è inaccettabile. Riguardando la scena mi vengono i brividi. Chiedo scusa per l’atteggiamento di tutti i consiglieri in aula, di maggioranza e di minoranza”.

Così Marra si è fatto carico della brutta figura in cui è incappato l’intero Consiglio comunale. Eppure, il Presidente non ha nulla da rimproverarsi avendo agito nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento in casi del genere. Marra però ha dimostrato un grande senso di responsabilità caricandosi sulle spalle, in nome dell’intero Consiglio, una vicenda durata non più di un paio di minuti ma che, per dirla con lui, si configura come “una serie di fatti che non ci fanno fare per nulla una bella figura nei confronti della città”.

Condanno ogni tipo di gesto che deturpa l’aula, che non la rende idonea al ruolo che noi rappresentiamo. È inaccettabile e grave che i colleghi della minoranza mettano quello striscione davanti ai loro banchi chiedendo le dimissioni del sindaco. È vietato introdurre ogni tipo di strumento che, all’interno del Consiglio, può deviare il ruolo del consigliere. Lo stabilisce il nostro Regolamento che all’art.65 prevede addirittura la sospensione della seduta quando a fronte dell’insorgere di disordini in aula i richiami all’ordine del presidente risultano vani. Ora, tutto questo è stato generato dall’esposizione di quello striscione, poi c’è stato il fatto che i vigili non sono potuti intervenire perché ostacolati da qualche consigliere comunale, e infine l’intervento del consigliere Merenda che vedendo che lo striscione veniva lasciato lì è intervenuto per bloccare questo tipo di manifestazione”.

Il fatto non passerà inosservato

A caldo tanto il presidente Marra quanto il consigliere Armando Neri hanno invocato il ricorso alle immagini per capire la dinamica di quanto successo, preannunciando anche eventuali provvedimenti.

“Il fatto non c’è dubbio che non può passare inosservato. Mi sto confrontando con la segretaria generale che ringrazio per il grande lavoro che ha fatto ieri, perché gestire quel tipo di Consiglio non è stato per nulla facile. Io ho dovuto più volte richiamare i consiglieri, tanto di maggioranza che di minoranza. Stamane sono stato al Comune per verificare quali sono i provvedimenti da adottare. Abbiamo stilato il verbale ed ora valuteremo il tutto perché quelli accaduti sono fatti gravi”.

Da regolamento, i consiglieri rei di atteggiamenti gravi nel corso di una seduta del Consiglio, vengono accompagnati nell’immediato fuori dall’aula, se necessario anche dalla Polizia Municipale.

“Per fatti del genere – ha aggiunto Marra – mi sto confrontando con la segretaria generale per capire anche cosa prevede il Testo unico degli enti locali. Ma non v’è dubbio che alcuni provvedimenti verranno presi”.

Che la seduta sia stata “calda” lo ha ammesso anche il presidente del Consiglio che vive in questa prima fase un rapporto complicato con il capo dell’opposizione Nino Minicuci che spesso e volentieri lo accusa di non applicare il regolamento e di non rispettare i diritti dei consiglieri. Marra ovviamente non ci sta, ma sull’argomento glissa:

“Il regolamento odierno è stato approvato nel 2018 ed è entrato in vigore in questa Consiliatura. Non v’è dubbio che ci sono alcuni aspetti da migliorare. Ma dire che non è rispettato o che non lo conosco non va bene”.