Ordinanza Santelli, Boccia: 'Corsa in avanti della Calabria non aiuta nessuno. A breve la diffida'

"Tutti noi vorremmo tornare al bar o al ristorante, ma non è ancora possibile". Le parole del ministro Boccia al TG1

Il Ministro degli affari regionali Francesco Boccia, intervistato dal TG1 ha commentato l’ordinanza che, da circa 24 ore, sta facendo discutere tutta l’Italia. Nella tarda serata di ieri, infatti, il Presidente della Regione Calabria ha spiazzato il popolo italiano con delle disposizioni molto particolari, finora mai prese in considerazione da nessuno.

Bar e ristoranti aperti al pubblico con tavoli all’esterno, questo il punto che ha creato maggior scompiglio tra popolazione enti locali e governo nazionale.

“Quella della Calabria è stata l’unica eccezione in un pomeriggio di accordi. Si è da poco conclusa la riunione con i presidenti delle regioni e mi dispiace di aver dovuto annunciare alla Presidente Santelli che, fra poco, partirà la diffida per quell’ordinanza. Se non dovesse essere ritirata, sarà impugnata. 

Non si tratta affatto di uno scontro con le Regioni, anche perchè ripeto oggi è stata una giornata molto positiva. Abbiamo partecipato ad una conferenza lunga, costruttiva, in cui le altre ordinanze sono risultate coerenti con le linee guida del governo. Ci siamo ripromessi di lavorare insieme, ancora, in questi 3 giorni che ci avvicinano al 4 maggio”. 

Boccia prosegue:

“Ho ringraziato i presidenti perchè hanno fatto un lavoro straordinario raccordandosi con tutti i ministeri competenti ed oggi ne usciamo più forti perchè abbiamo chiesto agli italiani di fare dei sacrifici enormi e possiamo onorarli solo con le unità delle istituzioni”. 

E tornando al caso della Calabria, il ministro degli affari regionali conclude:

“Tutti noi vorremmo tornare in un bar o in un ristorante, ma dobbiamo tornare in sicurezza evitando il contagio dei lavoratori quanto quello dei clienti. Anche per queste attività le linee guide dovranno essere stabilite di comune accordo così come è avvenuto con le fabbriche e i trasporti. Questa corsa in avanti della Calabria non aiuta nessuno e mette a rischio la salute dei calabresi”.