Brogli elettorali a Reggio, Tansi: ‘Procure mettano il naso nelle porcate che avvengono negli scrutini’

Il numero uno di “Tesoro Calabria” assolve il sindaco da ogni responsabilità. ‘Se giovane è questo, meglio il vecchio’

Castorina Tansi

Se il “nuovo” deve essere interpretato e conquistato da giovani rampanti, spregiudicati, senza coscienza, è meglio il “vecchio”. Almeno lo conoscevamo.

Carlo Tansi riassume così, anche con un pizzico di amarezza, l’attuale momento vissuto dalla politica. Il riferimento è all’ultimo degli scandali elettorali che ha visto coinvolto il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Nino Castorina, nell’ambito dell’inchiesta sulle ultime elezioni comunali di Reggio Calabria ad opera della Procura reggina.

Fatto estremamente grave

L’uomo simbolo di “Tesoro Calabria”, intervenuto nella diretta facebook odierna di CityNow, ci va coi piedi di piombo, ma non fa sconti a nessuno.

“Ovviamente non conosco gli atti processuali, però è un fatto estremamente grave che un consigliere comunale faccia ‘affari’ con un presidente di seggio. Voglio ricordare che i presidenti sono nominati dalle Corti d’Appello. A Catanzaro il presidente è stato arrestato da Gratteri, e ciò ci dice probabilmente che c’era un sistema malato, che forse c’è ancora”.

Ma in fin dei conti per lui è sempre un fatto di responsabilità.

“Nelle ultime elezioni regionali nella circoscrizione di Reggio Calabria abbiamo presentato una sola lista perché per le altre due non siamo riusciti a raccogliere il numero di firme necessario. Altre persone avrebbero inventato le firme come si fa molto spesso, invece noi abbiamo rispettato la legge”.

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Senza controllo è caos

Tansi introduce un altro elemento nella discussione, quando ricorda che in Calabria ha votato poco meno del 50%. Lui però si è convinto di un altro fatto, e cioè che regni il caos, essendoci in Calabria circa 350 mila persone che non risiedono nei Comuni pur essendo iscritti nelle liste elettorali.

“Mi chiedo perché non sono state cancellate? Che ne so io se magari il certificato elettorale del signor Mario Rossi che da dieci anni abita a New York è stato utilizzato a sua insaputa?”

Tansi pone insomma un problema di controllo anche quando si stilano i verbali di chiusura del seggio:

“Il presidente e i componenti del seggio possono scrivere quello che vogliono se non c’è qualcuno che controlla come per esempio i rappresentanti di lista. Ma, mi domando, sapremo mai quante volte la legge è stata infranta ed eletta gente in modo illegittimo? Ecco perché è giusto che le Procure comincino a mettere il naso in tutte le porcate che avvengono in sede di scrutinio elettorale. Io su questo sarò molto attento. Avremo un rappresentante di lista in ogni seggio”.

Quale effetto?

Tansi mostra di riporre una certa fiducia nel giovane sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ritenendo lo stesso non responsabile in alcun modo di quanto successo, e dicendosi convinto che se avesse sospettato qualcosa il primo cittadino avrebbe certamente denunciato l’accaduto. Per lui il fatto contestato dalla Procura è ascrivibile al solo Castorina che poi è quello finito agli arresti domiciliari.

Si dice dubbioso invece sugli esiti dell’inchiesta rispetto all’ormai acquisito risultato delle urne:

“Se i voti sono riferibili al consigliere e hanno inficiato l’affidabilità del dato elettorale, magari ci sono i presupposti per annullare quelle elezioni. Bisogna vedere che tipo di effetto ha avuto questa serie di brogli sull’elezione del Consiglio comunale di Reggio Calabria, o magari sulla mancata elezione di altri consiglieri, come Klaus Davi che èrimasto fuori per una manciata di voti”.

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