Siracusa, F. Sorgonà non ci sta: 'Quello non è più un teatro, Falcomatà avrebbe potuto salvarne l'identità'

La forte critica arriva da Filippo Sorgonà che chiarisce: "Non ce l'ho con il Burger King ma con chi ha permesso questa trasformazione"

Teatro Siracusa, le polemiche non si arrestano.

Dopo l’apertura del ‘Burger King‘ all’interno dello spazio del Siracusa di Reggio Calabria, molti cittadini che non vedevano di buon occhio l’arrivo della nota catena internazionale di fast food riconoscono adesso la trasformazione e guardano il bicchiere mezzo pieno.

Del resto ‘sempre meglio un teatro aperto che uno chiuso‘ affermano oggi gran parte dei cittadini.

Non la pensa così Filippo Sorgonà di Reggio Bene Comune.

“Voglio ricordo a tutti quando il sindaco convocò gli operatori culturali presso la Città Metropolitana. Quel giorno fummo accolti e mi feci portavoce delle varie istanze delle associazioni”.

Due in particolare le proposte che Sorgonà presentò al primo cittadino alla luce dei diversi interessi in campo.

“Da un lato i privati giustamente non potevano permettersi di tenere chiusa una struttura che solo di IMU costava circa 30 mila euro l’anno. Per sopperire a questa difficoltà la proposta che presentammo era quella di coprire le spese attraverso un contributo della Città Metropolitana sottoscrivendo inoltre un protocollo d’intesa in base al quale le varie compagnie avrebbero potuto vivere il Siracusa senza pagare nessun canone fisso ma riconoscendo una buona percentuale alla proprietà”.

Questa in sintesi la prima proposta presentata da Filippo Sorgonà. L’esproprio per pubblica utilità era invece alla base della seconda proposta.

“Un bene malgrado sia privato può essere espropriato preservando così per sempre una struttura. Un’altra ipotesi ancora era l’acquisto del teatro”.

Secondo Sorgonà, il primo cittadino conosceva le varie possibilità e avrebbe potuto salvare il teatro Siracusa ed evitare così una trasformazione identitaria di quel luogo.

“Falcomatà non ha mai risposto alle nostre proposte – conclude Sorgonà – Adesso ci ritroviamo con una destinazione d’uso diversa da quella prevista per un teatro. Di fatto dunque non abbiamo più un luogo culturale. C’è una responsabilità politica ben chiara. Un teatro non può essere rappresentato da un palco ma è un sistema articolato e complesso ed il teatro Siracusa ad oggi non può definirsi più un teatro”.