La Calabria e l'Epifania: le storie che non ti aspetti!

L'atmosfera si addensa attorno al mito della Befana, una vecchietta dall'aspetto grottesco che, ogni anno, fende il cielo a cavallo di una scopa.

Quando si avvicina il 6 gennaio l’atmosfera si addensa attorno al mito della Befana, una vecchietta dall’aspetto grottesco che, ogni anno, fende il cielo a cavallo di una scopa, pronta a disseminare in ogni calza dolciumi o carbone in base all’occorrenza.

Una leggenda questa, che coinvolge il mondo intero! Ma non è l’unica che la nostra terra ci regala!

Epifania è un termine greco che significa “presenza divina”, protagonista sin dai tempi più antichi di ogni evento soprannaturale:

GLI ANIMALI PARLANO

In Calabria, l’Epifania è un momento a dir poco magico, si narra infatti che nella nostra terra, in questa fredda notte, gli animali possano parlare!

Sembra meraviglioso non c’è che dire, ma la storia non è ancora finita.

Secondo la tradizione popolare, ascoltare quello che gli animali hanno da dirsi è il preludio di nefasti scenari. Anche nel caso in cui i vostri fedeli amici a quattro zampe dovessero lamentarsi di voi, si preannuncia una sorte non propriamente fortunata! Ma non disperate, ad ogni problema la sua soluzione. Per scongiurare questo tipo di incombenza, basterà dare da mangiare ai vostri animali 13 tipi diversi di cibo, (13 come le pietanze di buon augurio che i calabresi preparano a Natale), ebbene sì, a quanto pare anche loro vanno presi per la gola!

La leggenda decreta che un animale a pancia piena sarà soddisfatto del suo padrone e quindi di buon auspicio.

A questo punto non mi resta che sottoscrivere e aggiungere che, un animale amato e ben nutrito ogni giorno, è più che un augurio di buona fortuna, è un amico per la vita!

LE ACQUE SI TRASFORMANO

Ma torniamo alle nostre storie nostrane, altri fenomeni sembrano verificarsi alla vigilia dell’Epifania, anche denominata “la notte dei miracoli”. Le acque di fiumi e fontane che mutano in olio e vino sono sicuramente tra questi eventi prodigiosi, tuttavia, secondo la cultura popolare, solo chi è completamente sincero è in grado di accorgersi del cambiamento.

LA RELIGIONE PRENDE VITA

Sul fronte religioso “La Messa della Stella” rimane la celebrazione tradizionale, il rito consiste in tre uomini a cavallo, nei panni dei Re Magi, che si dirigono verso la chiesa seguendo una stella di carta appesa sopra un lume, qualora la stella si fosse bruciata sarebbe stata incontrastata la presenza della mano di Dio.

E LA BEFANA?

A quanto pare l’arzilla vecchietta ha radici molto più antiche. In fondo in noi scorre il sangue dell’antica Grecia! Partiamo da lì…

La notte tra il 5 e il 6 gennaio i riti pagani (prima greci e poi romani), erano rivolti al solstizio d’inverno, era il giorno in cui si concludevano ufficialmente le festività del dio Sole (iniziate il 25 dicembre) e si annunciava ufficialmente il passaggio dal vecchio al nuovo anno.

Durante i festeggiamenti si usava ardere una grande quercia senza farla mai spegnere, il carbone prodotto, simbolo di fertilità e buon augurio, era distribuito tra tutti i partecipanti.

Inoltre, la dea Diana, rappresentazione divina della donna forte e benefattrice, identificata con il culto della Luna, si pensava che in questa notte sorvolasse i campi per disseminare la sua benedizione… vi ricorda qualcuno?

A questo punto direi che il carbone non sia poi un dono così sgradito…occhio alle calze!