Calabria, in Consiglio l’ultimo atto. Occhiuto: ‘Clima avvelenato, lasciamo decidere ai calabresi’
Le ultime parole in Consiglio regionale del Governatore dimissionario della Regione Calabria
08 Agosto 2025 - 16:29 | di Vincenzo Comi

Cala il sipario. A Palazzo Campanella è l’ultimo atto della legislatura di Occhiuto. Le sue dimissioni hanno provocato un vero terremoto politico e oggi è andato in scena l’ultimo consiglio regionale.
All’ordine del giorno, le dimissioni del presidente della Giunta Roberto Occhiuto. Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha congedato nel finale i consiglieri, ricordando che la legge prevede nuove elezioni tra il 45° e il 90° giorno dalla data di scioglimento del Consiglio.
Il discorso di ‘arrivederci’ del presidente Occhiuto
Occhiuto ha esordito ringraziando i colleghi di maggioranza e opposizione, rivendicando la costante presenza ai lavori dell’aula e la determinazione con cui ha guidato la Regione:
“Non ho la bacchetta magica e non pretendo di aver risolto tutti i problemi della Calabria. Ma ho lavorato con determinazione, collegando la mia vita politica agli obiettivi che ritenevo giusti per i calabresi”.
Il governatore ha ricordato alcuni passaggi chiave del suo mandato, come la riforma dei consorzi di bonifica, approvata con la minaccia di dimissioni, e gli interventi su sanità, infrastrutture e grandi opere.
Dimissioni: le ragioni della scelta
Al centro della decisione, secondo Occhiuto, il clima politico “avvelenato” generato dalle inchieste giudiziarie in corso e dalle notizie false circolate nelle ultime settimane.
“Non mi sono dimesso per un avviso di garanzia. In un Paese civile non ci si dimette per questo. Mi dimetto perché il clima che si è creato avrebbe rallentato il lavoro della Giunta e dell’amministrazione”.
Il presidente ha denunciato la diffusione di fake news e il rischio di un blocco amministrativo, citando episodi concreti di rallentamenti burocratici.
Un atto “di coraggio”
Occhiuto ha definito le dimissioni un gesto per restituire la parola ai cittadini:
“Facciamo decidere ai calabresi se devono continuare a essere governati da me o da un altro. L’opposizione dovrebbe tifare per lo scioglimento anticipato, ma in questi quattro anni non ha costruito un’alternativa di governo”.
Ha infine respinto l’idea che la scelta sia dettata da motivi personali:
“Ho dato tutto a questa regione, anche a costo della mia salute. Non è un atto di resa, ma un atto per evitare che il cambiamento si fermi per colpa di chi usa le inchieste per fare politica”.
Verso le elezioni anticipate
La data del voto sarà fissata nelle prossime settimane. Adesso i calabresi saranno chiamati a scegliere il nuovo presidente della Regione entro la finestra temporale stabilita dalla legge.