Calcio, il presidente Di Nunno: ‘Ultimo regalo al Lecco poi sparisco’
"Nessuno mi vuole più e io non voglio più stare qui. Ieri notte mia moglie mi ha detto che parlavo in cinese..."
21 Maggio 2024 - 09:33 | redazione

Ormai se ne parla da tempo. Il miracolo promozione dello scorso anno e le vicende estive che hanno caratterizzato il Lecco sembrano ormai un lontano e sbiadito ricordo. Quella in serie B è stata una stagione da dimenticare per la matricola, immediatamente tornata in Lega Pro con problematiche e contestazioni annesse. Il presidente Di Nunno ha annunciato da tempo di voler cedere, ma al momento poco o nulla si è mosso e così per garantire il futuro alla società ha provveduto ai pagamenti delle scorse mensilità, garantendo pure l’iscrizione. Le sue dichiarazioni a Laprovinciaunicatv.it riprese da tuttoB: “Gli stipendi? Li ho pagati tutti. O meglio tasse e contributi li ho pagati tutti per entrambe le mensilità di marzo e aprile, poi ho pagato tutto marzo. E aprile ho tempo fino al 4 di giugno. Ho sborsato più di un milione di euro e ora mi mancano 400mila euro. Ma l’iscrizione la faccio io. Chi altri se no? Non c’è più tempo, anche se dovesse subentrare qualcuno. Ora che si intesta la società, poi i contratti e fa tutte le scartoffie che servono, chiunque arrivi sarebbe fuori tempo. Per cui me ne sto occupando io e non ci saranno problemi per questo. È l’ultimo regalo che faccio a Lecco, poi scompaio.
Nessuno mi vuole più a Lecco e io non voglio più stare qui. L’iscrizione la farò perché non è in arrivo nessuno e se non la facessi perderei tutto e non posso permetterlo. Aliberti sta cercando soci e sponsor, mi sembra uno serio, ma io non resterò neanche con una quota di minoranza. Ho chiuso con il calcio e anche i miei figli non vogliono più sapere niente di calcio.
“Non è vero che voglio tenermi il Lecco come sento dire, oramai non sono più a Lecco. Ma il Lecco è nei miei sogni nel senso che è continuamente presente nei miei pensieri. Ieri notte mia moglie mi ha detto che parlavo in cinese, anche se non lo conosco. E ho sognato che ero a Chicago, che stavo studiando l’inglese. Oramai il Lecco è diventato un incubo”.
